[17] R. Federer b. [4] S. Wawrinka 7-5 6-3 1-6 4-6 6-3
MELBOURNE – Roger Federer torna in finale di uno Slam dopo lo US Open 2015, la prima a Melbourne da quella vinta nel 2010 contro Andy Murray. Lo svizzero, capace di rientrare dopo 6 mesi di stop ed arrivare subito ad un traguardo quasi impensabile ad inizio torneo, tornerà domenica in campo per la sua ventottesima finale Slam in carriera, andando ancora a caccia di quel titolo numero diciotto che gli è sfuggito per tre volte tra 2014 e 2015, sconfitto in 3 finali su 3 da Novak Djokovic.
Questa volta il serbo non ci sarà, ma non è detto che la situazione sia tanto più rosea visto che Rafael Nadal è ancora in tabellone e la prestazione di questa sera non può lasciare tranquillissimi i suoi tanti fan. Questo, però, sarà un tema da affrontare eventualmente da dopo domani sera. Rimane da commentare la prestazione piuttosto altalenante dell’ex numero 1 del mondo, che batte per la diciannovesima volta su ventidue confronti Stan Wawrinka e la tredicesima su 13 su superfici veloci, ma non può non pensare a quanto accaduto tra l’inizio del terzo, quarto e parte iniziale del quinto set, quando ha avuto un calo di rendimento molto evidente ed ha rischiato di combinarla grossa con un Wawrinka che si è mangiato le chance per salire avanti di un break anche nella frazione decisiva.
A conti fatti il numero 4 del seeding è il terzo top-10 che l’elvetico supera in questo Australian Open, lui che era partito per la prima volta in carriera con una testa di serie così bassa come la 17. Una combinazione di questo genere, pochi Major fa, avrebbe voluto dire vittoria nel torneo vista la sua presenza costante tra i primi 8 anche nel suo anno più difficile (escluso il 2016) ovvero il 2013. Stavolta, invece, dovrà fare uno sforzo in più sia che in finale trovi Nadal che Grigor Dimitrov.
Nel primo set si è visto un gran bel tennis, giocato da entrambi a tutto campo, con 3 palle break salvate da Wawrinka e 2 da Federer tra quarto e quinto game. Poi i due hanno continuato nel loro equilibrio fino a quando Stan non ha accusato un piccolo passaggio a vuoto sul 5-6, commettendo qualche errore di troppo e sbagliando l’ultimo colpo sul 30-40.
Il secondo invece a deciderlo è stato il break ottenuto da Federer sul 3-2, con Wawrinka che si stava mano a mano spegnendo. Avanti di due set, però, è arrivato il calo improvviso di Federer ed il terzo set è volato via in meno di 30 minuti. Wawrinka ormai non aveva più nulla da perdere e dopo un medical time out fuori dal campo ha lasciato andare il braccio, col risultato di infilare, dall’1-1, una serie di sei game di fila. Wawrinka si trovava così anche avanti di un break nel quarto ma Federer, in difficoltà con le gambe e meno preciso con i suoi schemi, è riuscito comunque a ritrovare la parità subito dopo, cominciando un nuovo testa a testa che non aveva lo stesso sapore brillante della prima frazione.
Faceva piuttosto freddo dentro la Rod Laver Arena, la temperatura era scesa sotto i 20 gradi ma non c’erano le folate di vento che avevano indotto gli spettatori, nel match tra Rafael Nadal e Milos Raonic, a infilarsi i guanti alle mani. Perso il quarto set a causa di qualche passante di dritto in chop di Wawrinka sul 4-4, Federer è uscito dal campo per farsi curare un fastidio agli adduttori con cui, rivelerà dopo il match, sta combattendo da inizio settimana.
Questo può essere un indizio del calo, evidente, di cui si era parlato. Ed è stato un po’ un miracolo, dal suo punto di vista, che nei primi game del quinto set non abbia preso un break di ritardo. Soprattutto sul 2-2 Wawrinka ha buttato al vento la chance con un rovescio giocato troppo corto in una fase di palleggio, colpo che non è neppure arrivato ad altezza del nastro. Dopo il cambio campo, Federer ha trovato il break decisivo in un nuovo game farcito di errori da parte del connazionale, che ha chiuso con un brutale doppio fallo. Salito poi sul 5-2, Roger non ha avuto difficoltà a chiudere il match pochi minuti più tardi ed a festeggiare l’approdo in finale.
Vedremo domani se ci sarà il primo Federer-Nadal in una finale Slam dal Roland Garros 2011 o se avremo a che fare con la novità rappresentata da Dimitrov. Intanto, Federer gongola ma dovrà guardare bene dal riprendersi ed evitare certi cali come avvenuto stasera quando la partita sembrava ormai in pugno.
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