Correva l'anno

19 gennaio 1997: la piccola assassina colpisce ancora

Quando un soprannome dice tutto: la piccola assassina. Così fu definita Amanda Coetzer nel corso della sua carriera. Non ha mai ucciso nessuno ovviamente, ma la statura ridotta (1,58 m, una specie di Cibulkova, in pratica) e la propensione a battere quasi tutte le top player della sua generazione le valsero questo particolare soprannome. Uno dei suoi scalpi eccellenti fu quello di Steffi Graf agli Australian Open del 1997. La tedesca aveva saltato gli ultimi due appuntamenti a Melbourne e stava cominciando ad accusare qualche passaggio a vuoto, ma aveva vinto tutti e sei gli ultimi Slam disputati.

Graf partiva da testa di serie numero 1 e non ebbe troppi problemi nei primi tre turni contro Husarova, Neiland e Gorrochategui. Coetezer, invece, batté sulla sua strada una giovanissima Kournikova, la tedesca Kandarr e la spagnola Serna. Steffi aveva vinto nove dei dieci precedenti, ma la sudafricana quel giorno impose un ritmo forsennato alla scambio ed eresse un muro difensivo che la tedesca non riuscì a scalfire. Finì 6-2 7-5 per Amanda: un terremoto nel tabellone femminile degli Australian Open. Un successo clamoroso, che pose fine all’impressionante striscia di 45 vittorie consecutive in tornei Slam della Graf. L’ultima sconfitta risaliva alla finale degli US Open ’94, contro Arantxa Sanchez.

Quell’Australian Open, ad ogni modo, non lesinò sorprese, visto che ai quarti di finale si affacciarono meteore come la statunitense Kimberly Po e le belghe Dominique Van Roost e Sabine Appelmans. Coetzer arrivò fino alla semifinale, dove perse contro Mary Pierce, che in finale vincerà appena quattro game con Martina Hingis.

Coetzer continuò ad essere la bestia nera di Steffi Graf quell’anno: a Berlino le inflisse la peggiore sconfitta della carriera (6-0 6-1) e la batté anche al Roland Garros, ai quarti di finale. Il 1997 fu il primo vero anno di declino per la futura signora Agassi, che si ritirerà nel 1999 dopo aver vinto il suo ventiduesimo Slam proprio a Parigi. Amanda invece arriverà fino al numero 3 del ranking proprio alla fine del ’97, ma non riuscirà mai a giocare neanche una finale Slam.

Daniele Rossi

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