Penultima giornata all’ASB di Auckland che vede come semifinalisti quattro tennisti molto diversi fra loro e che hanno cominciato molto bene questa parte di stagione.
La prima partita vede contrapposti il cipriota Marcos Baghdatis, vincitore su Vesely, ed il portoghese Joao Sousa. Il trentunenne di Limassol è alla sua terza partecipazione in questo torneo. Entrambe le precedenti volte, nel 2006 e nel 2014, era uscito addirittura al primo turno. Tre anni dopo, con moglie e figli a seguito, con cui gioca a tennis nei campi qui di Auckland, sembra molto più sicuro e concentrato. “Sono felice se lo è il pubblico; non per la mia vittoria ma perché contento della partita che ho fatto là fuori” sono le parole del cipriota che promettono spettacolo per il match.
Anche Joao Sousa è in un ottimo momento di forma, mai impensierito dagli avversari durante tutto il torneo.
Sousa domina il primo set e dobbiamo aspettare il quasi bagel 5-0 per una reazione del cipriota, che al turno successivo si procura la prima possibilità di break della partita con una stupenda smorzata seguito da un passante in recupero, che però non riesce a concretizzare. Sousa invece col tandem “servizio esterno/risposta incrociata” ha messo parecchio in difficoltà il cipriota, che dal canto suo, non ha potuto contare sul servizio, molto falloso. Secondo set molto più combattuto con la battuta che finalmente funziona e ottime soluzioni in controtempo del cipriota, seguiti da ottimi angoli del portoghese. Ora il match sembra molto più equilibrato anche se Sousa sembra avere carburante in più. Sono 43 gradi nel Centre Court affollatissimo e, dopo quaranta minuti di gioco, il caldo inizia a farsi sentire con entrambi i giocatori che accusano qualche passaggio a vuoto; ma si procede tranquillamente senza nessuna palla break. Gran bella giocata di Sousa sul 5-4 e servizio suo che recupera una smorzata con un mezzo lob che va a finire nel campo aperto. Ed il turno successivo finalmente ben 3 palle break per Sousa, una ottenuta con una risposta in top sulla riga laterale, concretizzate al primo tentativo da un doppio fallo di Marcos Baghdatis. Dopo uno stupendo recupero a rete, il portoghese al gioco successivo che si disunisce un attimo al momento di chiudere ma dopo un’ora ed undici minuti un ace decide la partita e Joao Sousa vola in finale.
Partita non molto emozionante ma il caldo e la stanchezza hanno avuto la meglio sul cipriota senza nulla togliere alla bella partita giocata dal portoghese.
L’altra partita si è giocata fra i due statunitensi Jack Sock e Steve Johnson, protagonista quest’ultimo di un divertente siparietto con l’interbase degli Yankee, Didi Gregorius. Il giocatore di baseball, colpito dalle velocità raggiunta dalla palla, ha proposto di intercettare il servizio di Johnson. Dopo essere rimasto immobile ad un servizio passatogli di fianco a 200kph Gregorius è riuscito a prendere la pallina col suo guanto al secondo servizio fra lo stupore generale. Servizio che questa volta è stato poco di aiuto a Johnson che è riuscito a produrre solo 3 aces a fronte di 4 doppi falli.
Primo set senza particolari sussulti fino al nono gioco quando Sock riesce ad ottenere e capitalizzare un break. Qualche sussulto al momento di chiudere ma fronteggiato un potenziale controbreak Sock alza il livello e incamera il set.
Sock brekka il connazionale Johnson al terzo ed al nono game del secondo set, complici anche una serie di doppi falli dell’avversario e raggiunge Sousa in finale.
Semifinali:
J. Sousa b. [8] M. Baghdatis 6-1 7-5
[4] J. Sock b. [7] S. Johnson 6-4 6-3
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