TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani
Se non fosse per un’ottava giocatrice ancora da delineare, i 2 gironi delle WTA Finals 2016 presenterebbero situazioni molto diverse. Il gruppo rosso non è tosto, di più.
La numero 1 del mondo è capitata in un raggruppamento dove non ha i precedenti a favore con 2 delle altre 3 protagoniste: solo contro Madison Keys Angelique Kerber può vantare un “head-to-head” favorevole. Simona Halep, ammesso però che possa trovare lo stato di forma che l’ha accompagnata da Madrid fino allo US Open, sembra la più papabile per il passaggio del turno.
Group red:
Angelique Kerber (n.1)
Simona Halep (n.3)
Madison Keys (n.6)
Dominika Cibulkova (n.7)
Kerber – Halep 3-4
Match non facile da decifrare, né capire bene il possibile andamento. Molto dipenderà da come entrambe si presenteranno, perché da dopo Wuhan il rendimento non è stato dei più scintillanti. La rumena, finalista qui nel 2014, è stata protagonista di prove piuttosto opache contro Petra Kvitova (anche se quel giorno poteva fare ben poco) e soprattutto Shuai Zhang. Anche lo scorso anno, finita la stagione sul cemento nord-americano, si era persa tra qualche problema fisico di troppo e la volontà di staccare la spina da una stagione veramente buia. La tedesca invece è reduce dalla brutta prova di Hong Kong dove ha mostrato di avere la spia della riserva accesa. 10 giorni di riposo posso aiutare, ma se vorrà raggiungere le prime semifinali in un Master avrà bisogno di sudare partita dopo partita e questo incontro è forse la prova simbolo.
Nel 2016 i precedenti hanno visto 2 vittorie in favore di Kerber contro una affermazione di Halep. L’unico successo di quest ultima risale a Montreal, in una giornata piuttosto negativa della tedesca, mentre Kerber si è imposta a Cincinnati, complice una rumena che commise quel giorno una caterva di errori non forzati e quasi 2 mesi prima a Wimbledon, in un incontro (stavolta sì) molto ben giocato da entrambe.
Kerber – Keys 5-1
L’unico match coi precedenti a favore della n.1 del mondo. Quest anno si sono affrontate in 2 occasioni ed entrambe le volte Kerber ne è venuta fuori molto bene: a Miami una vittoria piuttosto agile dove ha approfittato della confusione della n.7 del mondo, all’esordio assoluto in un Master di fine anno, nel secondo invece ha tirato fuori tutto il divario tra una giocatrice forte, potenzialmente molto forte, ma ancora acerba alle grandi partite ed una invece che per il tennis femminile è quasi passabile per veterana e che era in uno stato di forma spaventoso.
Ora sarà una partita un po’ più equilibrata, almeno sulla carta. Kerber ha concluso l’anno senza più raggiungere una semifinale negli ultimi 3 tornei giocati (furono 10 prima dell’inizio della tourneè asiatica) mentre Madison sembra estremamente motivata dall’essere tra le migliori 8 della stagione per la prima volta in carriera dopo un anno dove è mancato solo il titolo importante (ha perso 2 finali in un Premier 5, ma da Serena Williams e Simona Halep) e sente di aver ancora qualcosa da dire.
Kerber – Cibulkova 4-4
Match da 50-50, un po’ come i precedenti tra le 2 seppure Cibulkova non vinca da 3 anni ed abbia perso le ultime 4 sfide. Grandissime lottatrici, protagoniste entrambe di 2 stagioni strepitose: è vero, da una parte Kerber può vantare 2 Slam, una medaglia olimpica ed il n.1 del mondo conquistato, ma non dimentichiamo che la slovacca era precipitata al n.66 del mondo dopo l’Australian Open e da fine febbraio in poi è cominciata la sua rimonta fatta di 6 finali e 3 titoli tra cui il primo in carriera sull’erba ad Eastbourne. Potrebbe uscire fuori un match molto teso, dipende anche dalla collocazione e la speranza che i giochi, per entrambe, non siano già fatti.
Halep – Keys 4-1
Simona è nettamente favorita. In più in questa stagione ha vinto match molto diversi nel loro andamento ed ha sempre mostrato superiorità se non altro nello stile di gioco. Ad un’arrembante potenza della statunitense da fondo, ha sempre risposto con un gioco “a prendere campo” che rispediva indietro la sua avversaria. Tanto bel tennis a Wimbledon, dove rimontò un set di ritardo, meno spettacolare la finale di Montreal con una Keys un po’ bloccata nel gioco e che sbagliò troppo per poter avere chance contro la rumena.
Il dubbio che può riavvicinare le 2 è la condizione della rumena, mentre la statunitense appare in buona forma e solo un virus è stata in grado di fermarla a Linz favorendo a sua volta Viktorija Golubic.
Halep – Cibulkova 2-3
Simona è sotto nei precedenti con Cibulkova, ma potenzialmente ha il gioco per farle molto male. Lo abbiamo visto a Madrid, quando giocò in maniera perfetta dal primo game fino al 6-1 6-4 conclusivo. Gli anticipi fin dalla risposta, le palle profonde, gli angoli stretti. Quella sera, poi, la rumena non commise uno degli errori che ancora oggi la portano a perdere tante partite: pure in una situazione di enorme vantaggio, non si è smarrita arrabbiandosi con se stessa per una situazione che poteva concludersi diversamente. Lei vuole vincere, e lo vuol fare senza la minima sbavatura. Quando il giochino non riesce, però, è sempre in bilico tra l’arrabbiarsi con se stessa ed il voler cancellare tutto. E se comincia ad innervosirsi la partita potrebbe finire in fretta. Questo spiega – anche – il perché di quel 6-4 6-0 che consegnò a Cibulkova la semifinale poi vinta all’Australian Open 2014. La slovacca, dal canto suo, avrà probabilmente bisogno di un’altra prestazione sopra le righe, sapendo che se vorrà portare a casa la partita dovrà avere pazienza e lucidità nel dover fare il punto anche alla quinta accelerazione.
Keys – Cibulkova 3-0
Madison Keys è favorita perché può entrare molto facilmente in possesso del gioco fin dalla risposta al servizio. Il servizio di Cibulkova è migliorato, ma la palla è sempre molto pulita e per una colpitrice come lei potrebbe essere alla lunga un grande vantaggio. Dominika dovrà essere in grado di muoverla tanto lungo tutto il campo, sapendo però che per tutto il tempo sarà preda dei missili di Madison, in quella che per la statunitense sarà una partita da non sbagliare, soprattutto dopo l’esordio molto complicato contro Halep.
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