TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani
Sarà Agnieszka Radwanska ad affrontare Angelique Kerber nella seconda semifinale in programma domani alle WTA Finals di Singapore.
Settimo successo in altrettanti incontri per la polacca contro Karolina Pliskova, a cui ancora una volta non riesce neppure a strappare un set. 7-5 6-3 il punteggio finale che vale alla n.3 del mondo la quarta semifinale negli ultimi 5 anni, anche se la partita non è stata così semplice e scontata come indicavano i precedenti.
“Devo dire la verità che anche per me è abbastanza strano questo enorme divario tra di noi – diceva la polacca nella conferenza stampa dell’altra sera (nottata, vista l’ora, ndr) – abbiamo giocato molto negli ultimi anni e ricordo il match di Stoccarda dello scorso aprile, dove siamo state molto vicine nel punteggio e soprattutto il tie-break del secondo set fu qualcosa di rocambolesco”.
Ha ragione, ‘Aga’, quando dice che le loro sfide possono essere molto più equilibrate (o perlomeno non così a senso unico) perché anche stasera Pliskova ha giocato bene, a tratti davvero bene, ma è finita ancora sconfitta in 2 set. Nel primo, soprattutto, il tennis della ceca era veramente difficile da contrastare: non c’erano solo delle accelerazioni fulminee ma era tutto il modo di stare in campo che per primo dava segnali positivi. Aggrediva, si difendeva, ributtava indietro Radwanska quando la polacca cercava di prendere la via della rete.
Ha avuto anche la chance per un doppio break importante di vantaggio, perché sul 4-2 si è trovata avanti 30-40, ma nel tentativo di attaccare ha messo appena largo un dritto non impossibile. L’ha pagata, probabilmente, perché da campionessa Radwanska ha prima saputo tirarsi fuori dalle sabbie mobili e poi trovare l’aggancio con una grande risposta in lungolinea di rovescio. Pochi minuti dopo, una nuova (perfetta) risposta in lungolinea di dritto le ha regalato il set. Un parziale molto equilibrato, ben giocato da entrambe, che ha lasciato un po’ di scorie in un secondo set cominciato con più irregolarità al servizio.
Quattro break nei primi sei game, eppure il livello di tennis continuava ad essere gradevole. Pliskova era forse la giocatrice che più aveva subito la serie di batti a ribatti, ma continuava a mostrare sprazzi di gran tennis e Radwanksa, nonostante l’iniziale 2-0, si è trovata poi a dover ringraziare 2 doppi falli (i primi e gli unici della partita della sua avversaria) se sul 3-2 e servizio la ceca è passata da 30-15 a 30-40. Non è stato però questo il vero momento di svolta, ma due game dopo quando la finalista dello US Open ha cominciato con un rovescio a mezza rete a cui serviva un passo in più, un dritto d’attacco di poco fuori (in corridoio), ma soprattutto a 2 gravissimi errori al volo. Il secondo smash, probabilmente, provocato dalla paura e dal ricordo di quello messo in rete pochi istanti prima in un punto simile, dove la polacca più che alzare un lob difensivo non poteva fare.
Per Radwanska è arrivata così una nuova ed importante vittoria, perché dopo una brutta sconfitta come quella contro Svetlana Kuznetsova al primo turno non era più così scontato il passaggio del turno anche per la pressione che può comportare il dover difendere il titolo più importante della carriera. Nel primo parziale invece, come già accaduto anche nel match di 2 giorni fa contro Garbine Muguruza, è apparsa anche molto aggressiva, confermando l’ottimo feeling con questo campo. Che poi è chiaro: non serve tirare un dritto a 140km/h per essere aggressivi, non è questo che si vede fare alla polacca in questa settimana, ma l’idea di guidare lo scambio e far correre l’avversaria non può essere ugualmente inteso come un segno di comando delle operazioni?
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