TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani
Un match rocambolesco regala a Dominika Cibulkova la prima finale in carriera al Master femminile di Singapore, lei che è anche all’esordio nella competizione.
1-6 7-6(4) 6-4 il punteggio di una partita divenuta punto dopo punto sempre più tesa, con Svetlana Kuznetsova che non riesce dunque a spezzare la lunga striscia di sconfitte che sale a 6, su 9 incontri. L’ultimo successo sulla nuova n.6 del mondo risale a Pechino nel 2008.
E’ un cammino incredibile, invece, quello della giocatrice approdata qui come n.8 al mondo che è certa di migliorare ulteriormente il proprio best ranking almeno al n.6, che potrebbe salire al n.5 in caso di successo domani. Ed il match, per la slovacca, si era messo malissimo. Niente che avesse a riguardo il suo gioco, ma dall’altra parte della rete c’era una Kuznetsova che ad ogni tocco tirava fuori un gioiello.
Questo Master, però, si sta rivelando tra i più spettacolari ed emozionanti degli ultimi anni ed oggi, alla tredicesima partita, abbiamo ancora una volta la conferma. Cibulkova, che fino al 1-6 2-2 sembrava stesse cercando di scalare un Everest per la fatica enorme che stava facendo nel tenere i propri turni di battuta, si è accesa all’improvviso. E dire che comunque, fino a quel momento, non aveva grossi demeriti. Anzi, stava pure giocando bene, ma ogni suo colpo era rigiocato ancora meglio dalla russa.
C’è voluto un suo calo per riequilibrare tutto, e dopo un mese di partite intense, estenunanti, Kuznetsova è sembrata avere il passo più lento, il braccio più rigido. L’urlo di Cibulkova sul primo break in suo favore è sembrato, invece, una liberazione. Eppure, non è mai riuscita a tenere la battuta quando proveniva da un break guadagnato, almeno fino alla quinta occasione utile.
Prima 3-2, poi 5-4, poi 6-5. Non è neppure riuscita a giocare quei turni di servizio che subito si è trovata costretta al riaggancio. Da segnalare, in questi frangenti, alcune scelte scorrette della slovacca tra cui un dritto a chiudere nel primo punto del decimo game in cui è andata solo con l’istinto, invece che notare l’avversaria ferma sul lungolinea.
Il tie-break è stato a senso unico, ed il break sul 2-0 sembrava una prima ottima pietra per il successo. Lo scatto d’orgoglio della russa, però, è stato da applausi. Quattro game di fila l’hanno riportata saldamente avanti, mentre dall’altro lato della rete c’era una Cibulkova in grande confusione forse sorpresa da quanto stava avvenendo negli ultimi minuti. Intanto, cresceva la tensione: Kuznetsova si lamentava delle urla continue che provenivano dal box della sua avversaria, sfogando il suo stato d’animo in urla altrettanto potenti ad ogni punto vinto.
Un miracolo ha rimesso in piedi la partita di Dominika, un dritto sul 3-4 15-30 che ha pizzicato mezza riga esterna. Un doppio fallo della russa, poi, riportava tutto in equilibrio. Era il quinto break conquistato da Cibulkova, che mantenendo la costante dei primi 4 si è ritrovata nuovamente a dover fronteggiare 2 palle break. Dal 15-40, però, è riuscita a risalire vincendo un game capitale. Una situazione simile a Wuhan: sul 4-4 al terzo, Kuznetsova si è trovata sul 15-30 in una fase dove era la sua avversaria quella apparentemente più scarica. Lì la finalista dell’Australian Open 2014 si tirò fuori dalle sabbie mobili con un dritto all’incrocio delle righe, un dritto lungolinea ed un rovescio ancora in lungolinea. Qui c’è stato un dritto dal centro ma soprattutto una brutta risposta della russa sulla palla game.
Al servizio, Kuznetsova ha palesato tanta tensione nonostante anche la sua avversaria non riuscisse ad essere lucida e la risposta di rovescio sul 15-30 si è spenta a metà rete senza neppure l’intenzione di aggredire. Un dirtto in contropiede ha regalato alla slovacca il primo match point, capitalizzato nella maniera più rocambolesca: l’attacco della russa era perfetto, trovando anche fuori tempo Cibulkova che però, in qualche modo, ha colpito la palla che è carambolata sul nastro ed ha tolto a sua volta il tempo alla n.9 del mondo, visibilmente nerovsa e dispiaciuta per come si è conclusa una sfida che per lunghi tratti l’ha vista esprimere un tennis sensazionale.
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