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ATP Basilea: le Finals chiamano, Cilic risponde. Nishikori battuto in due set

TENNIS – BASILEA – Il croato è protagonista in campo con un primo set dominato e il secondo vinto al tie-break. Affondato di nuovo Nishikori dopo la finale degli Us Open 2014.

[4] M. Cilic b. [3] K. Nishikori 6-1 7-6(5)

Luci soffuse intervallate da colori molto scenografici e accompagnati dalla canzone “I want it all” dei Queen, entra sul Centre court di Basilea Marin Cilic seguito da Kei Nishikori. Giusto il tempo di rispondere a due domande veloci dello speaker, il quale ha chiesto ad entrambi se fosse un vantaggio o meno aver giocato molte volte contro. Più sicuro Cilic “Si, direi che ci conosciamo molto bene. Mi aspetto una partita davvero dura e spero di continuare a giocare un buon tennis”. Più incerto il giapponese che si confonde nel rispondere alla domanda: “Spero di giocare un buon match.. domani” creando ilarità tra il pubblico che ha, nel frattempo, riempito lo stadio. Naturalmente si corregge all’istante, ribadendo anche il piacere che ha provato nel giocare già una finale qui, anche se persa contro Federer.

Primo set. Al “Ready, play” del Chair umpire Damien Dumusois è Marin Cilic quello che sembra più brillante, tenendo il suo turno di servizio in un battibaleno. Nishikori, apparso molto stanco ieri a fine partita, soffre sin dall’inizio l’aggressività del croato, ma riesce comunque a tenere il suo turno di battuta e si porta sull’1 pari. I suoi saltelli continui richiamano ad una mobilità che pare latente ed è proprio Cilic, come logica vuole, ad essere il primo ad avere l’opportunità di aprire il match. Tre palle break sul 2 a 1, sono un assaggio della fatica che farà oggi il giapponese. La prima vola via con un buon servizio, la seconda con un ottimo schiaffo al volo di diritto dal coefficiente altissimo di difficoltà, ma la terza, ahi lui, è quella che lo condanna. Cilic si porta avanti 4 a 1 dopo appena 16 minuti, sottolineato dagli incitamenti che intendono far trasparire una volontà feroce di vittoria. Nishikori prova a prendersi la responsabilità di comandare, ma difficilmente riesce a farlo, poiché i suoi colpi di diritto per ora non incidono e Marin può farne quello che vuole. Il doppio fallo col quale regala palla break e il successivo passante incrociato, suonano sinistramente come la resa in questo primo parziale. A quel punto Cilic, sul punteggio di 5 a 1 e con due break a favore, può chiudere tranquillamente a suo favore il primo set, cosa che avviene col punteggio di 6 a 1 in appena 25 minuti, correndo verso la panchina stringendo il pugno.

Inizio thrilling di secondo set. Ricomincia in sofferenza Nishikori che è costretto a salvare tre palle break che, con un Cilic così in forma, sarebbero una sentenza sulla finale. Riesce a salvarle tutte e a tenersi a galla, tra applausi di incitamento e qualche “C’mon Kei” dagli spalti. Il suo body language è tutt’altro che positivo e Cilic se ne accorge. Per ora, però, è avanti di un game a zero e dopo poco riesce finalmente a tenere un turno di servizio facile che lo porta sul 2 a 1. La tattica di di rispondere stando più dietro, praticamente all’altezza della scritta Basel, porta qualche frutto, purtroppo ancora acerbo per poter pensare ad un eventuale break. Cilic conferma il servizio, sebbene con qualche sofferenza, e si porta sul 2 pari. L’ennesimo recupero di Nishikori finisce in corridoio e arrivano altre due palle break nel celeberrimo settimo game; Brillantemente salvate dapprima con un ace e poi con un passante di rovescio. Arriva qualche segnale positivo da parte del giapponese, che si porta sul 4 a 3 e appare più disinibito e sciolto movimenti.

La difesa. Dopo una difesa estenuante di Kei, fatta di recuperi a destra e a sinistra giocati in braccio ai giudici di linea, arrivano altre due palle break per Cilic, davvero impressionante per concentrazione e determinazione. Nishikori dimostra ancora una volta la sua classe e riesce a salvarle entrambe, lasciando all’avversario il rammarico di non aver sfruttato un ben sette occasioni per il sorpasso.

Occasioni sprecate da Nishikori. In maniera del tutto sorprendente il giapponese, che fino ad allora non aveva visto nemmeno uno spiraglio di palla break, ne ottiene tre tutte insieme. Troppa bontà da parte di Cilic che torna immediatamente sui suoi livelli e riesce a salvare quella che sarebbe stata un’autentica beffa per lui. Si procede sul 5 pari.

Tie-break decisivo. Inizio pirotecnico con mini-break preso e immediatamente restituito a Nishikori. Aumenta l’intensità degli scambi e Cilic sfodera dei colpi da campione, tirando con estrema violenza sul rovescio di Nishikori, che si difende magistralmente. L’allungo decisivo è dovuto ad un errore di valutazione del giapponese, che sul servizio va ancora a stimolare il diritto dinamitico di Cilic, rimanendone bruciato. Quest’ultimo chiude al secondo match point, grazie ad un brutto doppio fallo di Nishikori, una prova di grandissima dedizione e concentrazione. Dopo la consegna del bellissimo trofeo, ecco pronta targhetta riportante il suo nome applicata sul Wall of fame, proprio sotto a quella di Roger Federer.

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