TENNIS – NEW YORK
US OPEN. Novak Djokovic approda in semifinale allo US Open 2016 approfittando ancora una volta di un ritiro. E’ Jo Wilfired Tsonga ad alzare bandiera bianca quando il punteggio era ormai compromesso e si trovava sotto 6-3 6-2.
Il francese, vittima di dolori al ginocchio, è il secondo giocatore a ritirarsi a partita in corso lungo il cammino del serbo: il primo, al terzo turno, fu Mikhail Youzhny quando il punteggio era ancora più “giovane” e si era appena sul 4-2 nel primo set. In più, il n.1 del mondo ha beneficiato al secondo turno del forfait di Jiri Vesely, che ha preferito non scendere neppure in campo a causa di un dolore al braccio destro. Le uniche 2 partite portate al termine dal serbo sono dunque il match di primo contro Jerzy Janowicz (dove peraltro ha ceduto un set) e quello al terzo turno dove però Kyle Edund non è riuscito ad opporre grande resistenza. Insomma, di 5 partite Djokovic, che non è responsabile di questa situazione, si è ritrovato a giocarne due e mezzo. In tutto, le ore trascorse in campo sono 6 e 20 minuti e viene quasi da sorridere se si pensa che la sola finale dell’Australian Open 2012, quella partita fiume contro Rafael Nadal che è anche la finale Slam più lunga della storia, durò ben 5 ore e 53 minuti. Siamo sull’ordine della mezz’ora in più. Novak ringrazia, ma fino ad un certo punto: non deve essere piacevole la sensazione di arrivare in semifinale senza aver messo veramente a prova la propria condizione fisica dopo che per settimane si è tanto parlato di problemi al gomito ed al polso. Comunque sia, venerdì il serbo sfiderà Gael Monfils per acchiappare la sua settima finale negli ultimi otto tornei Slam e ricominciare il cammino dopo “l’infortunio” di Wimbledon.
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