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Roland Garros – Mathias Bourgue, lo sconosciuto che spaventò Andy Murray

TENNIS – PARIGI – Dal nostro inviato PIERO VASSALLO. Un match all’apparenza poco interessante si trasforma nella partita del giorno grazie al carneade Mathias Bourgue: il 22enne francese esalta il pubblico dello Chatrier e porta Murray al quinto. Lo scozzese la spunta ancora, ma gli sforzi di questi primi giorni potrebbero pesare nei prossimi turni.

Mathias Bourgue, chi era costui? Se lo sarà chiesto ieri sera Andy Murray, mentre pensava a smaltire le fatiche delle 3 ore e mezza abbondanti – diluite in due giorni – spese contro Radek Stepanek nel suo tormentato esordio a Parigi. Avrà sicuramente avuto difficoltà a trovare notizie su questo 22enne di Avignone, sconosciuto ai più e protagonista della giornata sul Philippe Chatrier.

Quando il francese si è portato avanti di un break nel terzo set, in sala stampa è iniziata la ricerca frenetica per saperne di più. La sua scheda ATP alla voce “biography” risulta ancora vuota; sui social, ormai termometro molto attendibile per misurare la popolarità di un personaggio, fino ad oggi era pressoché sconosciuto.

Ma per 3 ore e 34 minuti è stato probabilmente il francese più amato dai connazionali e il 6-2 2-6 4-6 6-2 6-3 con cui si è arreso contro il numero 2 del mondo – con la piccola beffa di aver vinto un punto in più del suo avversario – ha scaldato i cuori e gli animi di un campo centrale trascinato dalla verve di questo ragazzo nemmeno giovanissimo – è più anziano dei vari Kyrgios, Coric, Zverev – venuto fuori come un fulmine a ciel sereno.

Murray dovrà iniziare a farsi delle domande: un match complicato in un torneo lungo e faticoso come uno Slam può capitare, ma due di fila contro un 37enne e un coraggioso carneade è francamente troppo, anche perché alla lunga potrebbe pagare questi sforzi supplementari. Preoccupante poi che per due set si sia fatto scherzare da un Bourgue a cui è riuscito di tutto e di più.

Perso nettamente il primo set il francese si è tolto di dosso tutta la tensione e ha iniziato a giocare bene, benissimo. Perfetto in tutti i fondamentali, geniale nelle soluzioni di tocco, bravo a trarre energie extra da un pubblico che lo ha adottato immediatamente. Lui che prima di battere lo spagnolo Samper Montana al primo turno non aveva mai vinto un solo match a livello ATP.

Quella vittoria gli ha permesso di incassare altri 35 punti e un assegno da 60.000 euro, praticamente otto volte più di quanto ottenuto tra il giugno e il luglio 2014 quando vinceva sei Future di fila. Il primo vero momento di svolta di una carriera che però non è ancora decollata: a inizio torneo era 164 del mondo, ma la prova di oggi gli darà visibilità e magari ulteriori stimoli e fiducia per il futuro.

Nel frattempo si prende l’ovazione di uno Chatrier completamente ai suoi piedi, non male per un ragazzo che come miglior risultato dell’anno vantava una finale al Challenger di Anning. Un bel passo avanti per “Bourguinho”, soprannome che da oggi in poi i francesi conosceranno sicuramente molto meglio.

Piero Vassallo

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Tags: Andy Murray

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