TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
Tanto lunga l’attesa del ritorno ad Indian Wells di Venus Williams, tanto breve la sua presenza nel primo WTA Premier Mandatory della stagione. La statunitense, vittima anche di un fastidio all’avambraccio destro, è incappata in una giornata strana e complicata, cedendo il passo a Kurumi Nara per 6-4 6-3.
E’ la vittoria più importante della carriera della giapponese, che già durante lo scorso inverno poteva dire di aver battuto una Williams, Serena, in un set disputato nell’IPTL. Questa volta, però, il match ha valore ufficiale e le valso l’approdo al terzo turno, tanti punti e tanti soldi. Ripensare a quando qui, all’incirca un anno fa, si assisteva al ritorno della minore delle sorelle Williams, ci si accorge che sono stati due momenti totalmente opposti. Serena fu letteralmente travolta dall’emozione al momento dell’ingresso in campo con tutto il pubblico in piedi, cartelloni a lei dedicati, il primo match del serale quasi a voler focalizzare tutta l’attenzione su di lei, ed una partita contro Monica Niculescu vissuta in un’atmosfera surreale. A Venus, invece, è capitato ben altro. Già al momento dell’ingresso, nonostante le note della canzone “give me one more chance” dei Jackson 5, gli spalti erano pieni per metà. Poi, a metà del primo set, il diluvio nel deserto. Da queste parti i momenti di pioggia, in un anno, si contano sulle dita di una mano. A lei è toccato uno di questi, e dai 28 gradi al momento dell’inizio del match si è passati ai 15 (ad esagerare) del momento della ripresa del gioco. In più, il tanto vento che ha accompagnato tutta la giornata odierna. Palle più pesanti, difficoltà a spingere e tanti errori hanno portato Venus verso una sconfitta che ha del clamoroso. Qui, dal momento dell’uscita dei tabelloni, avrebbero pagato oro per avere una sfida tra le sorelle Williams ai quarti. Niente di tutto ciò, con la n.10 del seeding che ogni tanto, al cambio campo, cercava anche di controllare cosa ci fosse nell’avambraccio a darle fastidio. Sarebbe il colmo se lo sfortunato ritorno ad Indian Wells coincidesse anche con un infortunio.
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