TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
La cattiva notizia per Laura Robson, così ci togliamo subito il dente, è che non è arrivata la prima vittoria nel circuito WTA da fine settembre 2013. La buona è che sta finalmente lavorando senza più fastidi al polso.
“Sto bene, mi sento finalmente libera dai dolori al polso” ha detto nella conferenza stampa a seguito del match perso da Magdalena Rybarikova per 7-6(3) 6-2. Una partita dove la britannica è rimasta in partita per un set intero contro una top-100 per poi crollare nel parziale successivo: “Mi mancano ancora partite, fiducia, tutto… Verso la fine del primo set ho cominciato a faticare: invece di fare due piccoli passi per arrivare sulla palla ne facevo uno lungo e perdevo il tempo”. D’altronde è comprensibile, quando negli ultimi due anni le partite giocate sono state una decina: “Comunque – continua – gli ultmi due mesi sono stati perfetti per me, perché per la prima volta ho potuto lavorare senza dolori. Quando nello scorso gennaio mi è capitato di fare le ultime visite per il polso era una sensazione strana, davvero!”. Laura lo scorso anno ha provato a far qualcosa a cavallo tra Wimbledon e lo US Open, ma aveva ancora diversi problemi: “Forse in America ho giocato meglio, am stavo comunque lottando per il dolore. Non fu facile, ma decisi di provare comunque”. Negli ultimi tempi si è dedicata anche a qualche ITF di basso livello, i 25.000 dollari, senza trovare grandi risultati, ma voleva essere al via al torneo WTA Premier Mandatory di Indian Wells a tutti i costi: “E’ un grande appuntamento, mi sentivo di aver lavorato bene in questo periodo e volevo esserci. Adesso andrò a Miami, vediamo come procede. Penso comunque di sfruttare a pieno tutta la stagione su terra per poi usare il nuovo il protect ranking a Parigi per il Roland Garros”. La cosa forse più positiva, per lei, è avvenuta però nell’allenamento della mattina: “Stavo palleggiando con Kerber e devo dire che non avvertivo questa grande differenza tra i nostri livelli di gioco. Il mio problema, ora, è che faccio fatica a portare in partita quello che faccio normalmente in allenamento, ma sentendomi finalmente bene posso dire che col tempo spero di poter migliorare e trovare anche più continuità nel gioco che ora è ancora pieno di errori evitabili”.
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