TENNIS – Dal nostro inviato a Melbourne Diego Barbiani
Melbourne, Australia, estate… E 14 gradi. Freddo, pioggerella, vento e la sensazione che qualcuno abbia voluto aspettare proprio il tuo primo viaggio ‘down-under’ per regalare una giornata così assurda, dopo che giusto mercoledì il termometro ne segnava 43.
Probabile che anche a causa di una situazione così instabile gli organizzatori abbiano deciso, dopo anni, di programmare la cerimonia del sorteggio sotto la tettoia tra Rod Laver Arena e Margaret Court Arena invece che nel giardino botanico lì accanto. Se non altro hanno dovuto stringere i tempi e dopo l’incredibile ora e dieci minuti dello scorso anno per cominciare il sorteggio, questa volta dopo poco più di mezz’ora il discorso per il primo tabellone era fatto. Parlando proprio dal femminile, cosa fa pensare che per Serena Williams quello contro Camila Giorgi sia un esordio agevole? Tra le giocatrici non comprese tra le teste di serie, la marchigiana era proprio la prima della lista. Poi, ovviamente, da qui a pensare all’exploit dell’azzurra la strada è lunga e piena di “sé” o “ma”, però la statunitense non gioca da settembre, se non in qualche esibizione e senza neppure fare grandi figure (sconfitta da Kurumi Nara, non scesa in campo contro Elina Svitolina, ritirata contro Jarmila Wolfe) causa continui problemi fisici denotati anche dal suo coach. Camila, se non altro, nel bene o nel male non la farà giocare. Lo scambio sarà nullo, quindi potrebbero esserci problemi nell’entrare in partita. Questi sono i pressupposti per creare qualcosa, che non vuole essere necessariamente un successo di Giorgi, ma una delle tante giornate difficili avute dalla n.1 del mondo nel 2015, quando negli Slam ebbe partite molto complicate fino a capitolare contro Roberta Vinci.
Questo però avverrà lunedì o al più tardi martedì. Oggi Melbourne Park era una tranquilla oasi appena fuori il caotico CBD (Central Business District) con solo qualche migliaia di persone all’interno, ma tra un po’ di giorni sarà sommersa dai fan. Così queste sono perlopiù giornate dove i giocatori ed i membri dello staff possono essere considerati come padroni dell’impianto. Tantissimi allenamenti (qui Kerber e Petkovic, insieme) e qualche scena divertente, come la giovane russa Margarita Gasparyan che è corsa verso l’amica Alexandra Panova obbligandola ad ascoltare la musica che stava scorrendo nel suo iPod.
Quest ultima non sembrava apprezzare più di tanto, ma Gasparyan non si è data per vinta ed ha cominciato a canticchiare il motivo musicale nelle orecchie della sfortunata, che poche ore più tardi è scesa in campo (ed ha perso 6-2 7-6) contro Naomi Osaka nel secondo turno di quali e forse in quel momento cercava un po’ di concentrazione.
A proposito di match di qualificazioni, è un peccato che Francesca Schiavone non ce l’abbia fatta. Per la prima volta dal 2000 salterà un tabellone principale dello Slam, ma farlo proprio ad un solo passo dall’eguagliare il record assoluto fa forse ancora più male. Oggi, dopo un primo set un po’ spento, aveva trovato la strada giusta, salvandosi nelle fasi centrali del parziale per poi trovare un nuovo break sul 5-4. Nel terzo però è sembrata meno lucida, e dopo il primo break subito le energie sono venute meno.
Ben lontana da questo scenario, Kateryna Bondarenko. Solo dodici mesi fa non aveva la classifica per accedere ad un torneo dello Slam, poi il rientro nelle top-100. Oggi la si poteva trovare accanto al campo 16, mentre faceva esercizi di stretching assieme alla propria figlia, sotto gli occhi del padre.
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