TENNIS – MELBOURNE. Le dichiarazioni post-partita di Andy Murray e Milos Raonic, protagonisti della semifinale odierna.
Grazie al successo al quinto, Andy Murray ha raggiunto la quinta finale in carriera a Melbourne, ma non è stato semplice battere Raonic: «Ho perso il servizio soltanto nel primo set, sono soddisfatto di questo perché quando si gioca contro qualcuno difficile da breakkare è necessario stare molto attenti sui proprio turni di battuta. Ho giocato molto bene nelle fasi finali del quarto set, ho fronteggiato con successo alcune palle break variando bene anche la seconda di servizio».
La partita è stata dura e rispetto a Novak Djokovic lo scozzese avrà un giorno in meno per recuperare, ma non sembra esserne preoccupato: «Qui in Australia ho giocato alcune semifinali il venerdì e un paio il giovedì. Ovviamente non è l’ideale giocare 5 set il venerdì prima della finale, ma qualche anno fa Novak ha vinto il torneo giocando una semifinale di quattro ore contro di me e poi una finale di sei ore. Quindi è fattibile».
La distanza da Nole a suo dire non è poi così ampia: «Abbiamo giocato spesso uno contro l’altro negli ultimi anni, lo scorso anno qui è stato un match equilibrato per tre set, la stessa cosa a Miami per i primi due set o ancora a Parigi. Devo cercare di mantenere costante il mio tennis, è questo il mio obiettivo per domenica. Se ci riuscirò avrò le mie chance di vittoria, devo solo credere in me stesso, avere un piano di gioco chiaro ed eseguirlo al meglio. Non conta ciò che è successo nel passato, si tratta di vedere cosa accade domenica. Alle persone piace pensare a ciò che è successo in passato, ma Stan ha battuto Rafa nella finale di due anni fa e aveva perso le 13 precedenti sfide. Non c’è alcuna ragione per pensare che non sia possibile per me vincere».
Milos Raonic è deluso per l’esito del match, soprattutto per via del problema alla gamba accusato sul finale del quarto set: «Si è trattato di un problema all’adduttore, ho avuto difficoltà a spingere con la gamba, è un peccato perdere così: sono affranto come non mai. Avevo avuto qualche problema a Brisbane, ma qui non si era ancora presentato. Stavo dando tutto me stesso e lottando duramente, sono contento del mio tennis, sono in una condizione migliore rispetto a 18 mesi fa, quando ho giocato la mia prima semifinale Slam. Adesso non so cosa farò, non ho ancora parlato con il mio team o con i medici, al momento non sono dell’umore giusto, magari lo farò domani».
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