TENNIS – MELBOURNE – Di PIERO VASSALLO. Lleyton Hewitt non vuole proprio smettere: batte James Duckworth 7-6 6-2 6-4 e si regala un’altra serata magica. La Rod Laver Arena in delirio per lui.
Non aveva ancora compiuto 16 anni quando nel 1997 veniva battuto in tre set da Sergi Bruguera alla sua prima apparizione agli Australian Open, ma già all’epoca Lleyton Hewitt era un teenager terribile da tenere d’occhio. Non possedeva colpi particolarmente incisivi, ma era disposto a morire sul campo piuttosto che perdere un punto e soprattutto era dotato di una personalità unica.
Sono passati 19 anni e quel ragazzino affronta oggi l’ultimo torneo della sua carriera. In questo enorme lasso di tempo Hewitt ne ha vissute così tante che servirebbe un libro per raccontarle, raccogliendo più successi di quanto ci si potesse aspettare, ma 20 Australian Open dopo c’è una cosa che in lui proprio non cambia: il suo spirito da guerriero indomabile.
Contro James Duckworth – connazionale a cui ha rovinato l’imminente 24esimo compleanno – “Rusty” è tornato a sfoderare quei “C’MON” che da giovane gli erano costate molte antipatie tra colleghi e appassionati, ma che in fondo esprimono nel migliore dei modi il suo essere. Sa che quello di quest’anno sulla Rod Laver Arena sarà il suo ultimo ballo, quindi cerca di viverlo fino in fondo.
Il giovane Duckworth ci ha provato, ma in cuor suo sapeva bene che il suo destino era stato scritto al momento del sorteggio: toccava a lui, suo malgrado, essere l’ultima (probabilmente) preda del leone Lleyton, nella sua arena prediletta. Dispiace un po’ per il ragazzo di Sydney, mettetevi nei suoi panni: giocare in casa, sul campo centrale, e non avere il supporto del proprio pubblico.
Se sarà bravo e fortunato avrà altre occasioni in futuro, ma questo è il momento di Lleyton Hewitt, quello per cui si è preparato in maniera ossessiva negli ultimi mesi, in modo da arrivare al top fisicamente. Il resto lo ha fatto la sua personalità, con la quale ha schiacciato gradualmente il suo avversario. Il colpo del KO finirà negli highlights della giornata e del torneo: un meraviglioso lob in recupero calibrato alla perfezione.
Così si è regalato un altro giro di danze, stavolta contro un avversario di diversa caratura come David Ferrer: tutto lascia pensare che stavolta il sipario calerà per davvero, e in fondo va bene così perché è giusto che il gladiatore lasci la sua arena per mano di qualcuno fatto della sua stessa pasta.
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