TENNIS – MELBOURNE – Roger Federer, si sa, adora la sua famiglia che porta con se nella maggior parte dei tornei a cui partecipa. Dopo il match vinto contro Goffin lo svizzero ha raccontato come le due figlie si dilettano ogni tanto a consigliarlo.
“Sono le mie migliori coach – ha dichiarato sorridendo l’elvetico dopo la suddetta partita – Mi dicono che dovrei giocare sulle linee. Ho risposto ‘Ok, ci proverò”. L’altra dice che forse dovrei giocare in un altro modo. Ho risposto: ‘Okay, proverò a fare anche questo. Non è facile come pensi ma ci provo’. È stato divertente. L’altro giorno quando sono venute al mio allenamento mi hanno chiesto di fare un trick shot. Ho chiesto: ‘Quale? Quello che guardi da una parte e giochi dall’altra!'”. Poi il fuoriclasse Di Basilea ha ripreso un tono serio soffermandosi sui suoi consigli come padre: “Ho detto loro che il duro lavoro ti porta da qualche parte e che possono essere qualunque cosa vogliono essere se lavorano duramente. Non è una questione di una mattina, ci vuole tempo. Qualunque cosa vogliano fare, devono lavorare sodo. Lo capiscono specialmente nello sport, o a scuola.” Il rossocrociato ha parlato anche del match tra Djokovic e Simon: “Non mi soprende che Nole abbia avuto problemi con Gilles. Simon è uno che si muove in modo grandioso sul campo, recupera tutte le palle e di conseguenza si possono commettere molti errori, specialmente se il match termina al quinto set. Ma alla fine non conta se fai 50 o 100 errori: importante è portare la vittoria a casa ed è quello che ha fatto Djokovic”.
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