TENNIS – Di Diego Barbiani
ASTANA. Ecco scoperte tutte le trappole che si nascondevano nella lunga e complicata trasferta in terra kazaka. L’Italia esce con le ossa rotte dal primo incontro della tre-giorni di Coppa Davis contro il Kazakistan con Simone Bolelli abbattuto nel gioco e nel morale da un superlativo Mikhail Kukushkin, che in due ore e mezza ha portato il primo punto alla sua nazionale.
7-6(6) 6-1 6-2 il punteggio finale con cui il n.55 del mondo ha ribaltato il pronostico e battuto per la prima volta in carriera, dopo tre sconfitte, il giocatore di Budrio.
A fare affidamento sui numeri, Simone avrebbe potuto far sua la partita. Tre successi in tre scontri diretti ed una condizione psico-fisica inviabile, mentre il suo avversario dopo la finale raggiunta a Sydney ha fatto molta fatica a confermarsi. Per sua stessa ammissione, quelle otto partite in otto giorni l’avevano sfinito e nell’ultimo mese, complice anche qualche fastidio fisico non era riuscito ad ottenere risultati di rilievo. Oggi però ha disputato una delle sue migliori partite forse dell’intera carriera. E dire che, per quanto non venga quasi mai considerato come una possibile mina vagante, si è sempre dimostrato capace di exploit importanti e le vittorie su Juan Martin Del Potro, Stan Wawrinka (in Davis), più innumerevoli occasioni in cui fece sudare tantissimo i più forti del mondo sono lì a testimoniarlo.
Oggi è stato magistrale fin dai primi punti, costruendo il suo personale capolavoro con una marea di soluzioni vincenti e colpi giocati ad un palmo, o meno dalla riga di fondo. Per tutto il primo set è stato un testa a testa serrato con l’azzurro, che dopo aver ripreso il break di ritardo e salvato da 15-40 l’undicesimo game si è portato a due set point sul 6-4 al tie-break. Nel momento fondamentale, però, il kazako ha ritrovato il suo gioco martellante ed un’ottima rapidità, riprendendo ogni colpo e costringendo alla lunga Simone ad alzare bandiera bianca.
In questo incontro di pugilato, sono stati diversi i ganci assestati da Kukushkin al volto di Bolelli. Dopo questo, il break nel secondo game e le sei palle break annullate nel turno di battuta seguente hanno creato il primo divario tra le due squadre, che punto dopo punto si è ampliato sempre più. Il kazako sembrava volare per il campo e qualsiasi pallina che rigiocava era un possibile vincente. Di rovescio sono partiti i colpi migliori, con accelerazioni tese mai semplici da rigiocare. Simone ha provato a fare qualcosa, ad uscire dallo scambio, a cambiare ritmo, a togliere il tempo, a variare la lunghezza e la forza dei colpi. Non c’è stato nulla da fare.
Andreas Seppi, impegnato a breve contro Andrey Golubev, dovrà dare il massimo per evitare un 2-0 che avvicinerebbe di molto la nazionale di Corrado Barazzutti alla sconfitta. Non era facile alla vigilia, la Davis è un terreno diverso da qualsiasi altro evento e qui, giocatori come i kazaki, sanno tirar fuori tutto il loro valore.
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