TENNIS – AUSTRALIAN OPEN – DI SALVATORE DE SIMONE – Andy Murray batte Grigor Dimitrov in una bella battaglia di 4 set, con il punteggio di 6-4, 6-7(5), 6-3, 7-5. Ora il britannico affronterà l’idolo di casa Kyrgios.
Nell’ultima edizione di Wimbledon, Grigor Dimitrov aveva sorpreso tutti battendo con grande autorità Andy Murray. Non era tanto la vittoria in se (ma battere lo scozzese in tre set nel’Tempio’ non è da tutti) quanto il modo in cui io bulgaro aveva saputo approfittare di una giornata no del britannico, dovuta probabilmente al periodo incerto dopo la separazione con Lendl e l’inizio della collaborazione con Amelie Mauresmo. Oggi, nel match finale della giornata sulla Rod Laver Arena, Dimitrov non è riuscito a ripetersi ma ha comunque fatto sudare le proverbiali sette camicie allo scozzese: si vede che quando ha di fronte Murray negli slam si esalta, a differenza di quanto accade con gli altri ‘Fab’.
E’ stata una partita combattuta e bella, a tratti stupenda. Tre ore e mezza abbondanti di grande tennis, con vincenti da ogni dove, scambi splendidi, colpi di bellezza sopraffina. Ci sono stati diversi capovolgimenti, a parte il terzo set in cui Murray ha saputo sfruttare il break. Dimitrov è partito alla grande e ha dato l’impressione di voler rivivere la vittoria londinese ma dopo essersi fatto recuperare, aver perso il primo parziale e andare sotto di un break nel secondo c’è stato il timore che la partita ormai fosse chiusa. Invece il bulgaro ha saputo rialzarsi, è riuscito a vincere il secondo set e poi nel quarto è andato a servire per prolungare il match: qui però si è palesato ancora una volta il suo venir meno nel momento di dare il colpo definitivo, permettendo a Murray di ritornare nel parziale, forse anche a causa di un controverso occhio di falco. Dopo aver perso di nuovo la battuta il bulgaro ha distrutto la racchetta, consapevole di aver buttato via la possibilità di continuare a giocarsela.
Quella rabbia di colui che sa che manca poco: Dimitrov è davvero a un passo dall’essere quel gran giocatore che può essere protagonista continuo negli slam. Ma manca ancora quello step, quel gradino, quel “plus” che potrebbe permettergli di dire la sua anche nei grandi tornei e contro i grandissimigiocatori, in modo che l’exploit di Wimbledon 2014 non rimanga isolato. Sarebbe una cosa buona e giusta per il tennis perché il buon Grigor, quando vuole, con il suo gioco bello, ‘ragionato’, vario , potente ed elegante, crea davvero un tennis che è una festa per gli occhi. Speriamo riesca finalmente a fare quel passo in più necessario.
Murray dal canto suo ha giocato davvero bene, a parte qualche palla break sprecata di troppo. Prima del torneo il britannico non era considerato uno dei super favoriti, per via del suo 2014 deludente, dovuto anche all’infortunio alla schiena. Ma ora sembra davvero essere tornato su grandi livelli e dunque può dire la sua nel corso dello slam australiano. Oggi ha vinto una grande battaglia contro un avversario molto duro e questo può dargli fiducia per il proseguo della competizione.
Nel quarto di finale sarà di nuovo durissima perché dovrà affrontare il tennista che sta letteralmente facendo impazzire l’Australia: Nick Kyrgios, che ha esaltato il suo pubblico con la rocambolesca rimonta sul nostro Andreas Seppi. Sarà interessante vedere come si comporterà Murray in un match che potrebbe risultare incandescente.
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