TENNIS-MELBOURNE. Dal nostro inviato, Luigi Ansaloni
Rafael Nadal b. Kevin Anderson 7-5 6-1 6-4
Ride e scherza Rafa a fine match, ed in effetti ne ha tutti i motivi. Non solo perchè ha vinto contro un, diciamo così, incosistente Kevin Anderson, naufragato nei mari dei suoi pensieri dopo aver buttato letteralmente via il primo set
, ma perchè Nadal ha capito che insomma, non è esattamente quel cadavere che predicava di essere prima del torneo. Anderson, a parte tutto, era il primo avversario vagamente attendibile sulla strada di Rafa, anche se poi abbiamo visto che la testa di serie numero 14 si è sciolto come neve al sole di Melbourne (e non c’era nemmeno caldo, anzi). Anderson alla fine è un ottimo giocatore ma molto pevedibile sotto ogni punto di vista. Non a caso solitamente capita nei tabelloni sempre con la sua nemesi, Berdych, al quale gli somiglia pure per certi aspetti del gioco, senza però ovviamente avere la classe e la forza del ceco nei colpi in movimento. Nadal dunque si propone (anzi, si ripropone) come uno dei favoriti per il torneo. Come lo è sempre stato, dopotutto. Se la favola de “Al Lupo Al Lupo” fosse applicabile al tannis, diciamo che Nadal potrebbe essere il protagonsita. Qualche volta, certo, il lupo arriva per davvero (vedi Wawrinka lo scorso anno), ma solitamente il lupo che azzanna le vittime ha proprio la faccia del maiorchino.
A proposito di animali, Kevin, non è esattamente un cuor di leone: lo scorso anno buttò letteralmente nel WC una partita contro Wawrinka, ad Indian Wells, quando sprecò un match point a suo favore sparando una palla a 10 cm di distanza dalla rete, nel più classico degli appoggi, con Stas già in strada verso la doccia. Quest’oggi, contro Nadal, Anderson ha perso 1 punti nei primi 5 turni di battuta. Ha avuto cinque break point nell’undicesimo gioco, di cui un paio ampiamente trasformabili. Cosa che non ha fatto. Al gam successivo, scoraggiato e demoralizzato, ha perso 4 punti al servizio, break Nadal e la partita si è chiusa lì. Gli altri successivi due set sono stati una passarella per il maiorchino, che ora ai quarti di finale (raggiunti per la ventottesima volta in uno slam), avrà Berdych, da cui non perde dall’anno 2005, quando il ceco, allora ventenne, ebbe la buona idea (coraggiosa, ammettiamola) di zittire il pubblico di Madrid dopo aver sconfitto Rafa con un ditino beffardo sul nasino. Da quella volta, il maiorchino ha infilato una serie terrificante di 17 vittorie consecutive su Tommaso. Una robina mica male che fa capire ben bene chi sia il favorito per accedere in semifinale….
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