TENNIS – AUSTRALIAN OPEN – DI FABRIZIO FIDECARO – Nella sessione serale sulla Rod Laver Arena, Lleyton Hewitt batte il cinese Ze Zhang per 63 16 60 64. Con il canguro mannaro sono ben sette i tennisti australiani al secondo turno nel singolare maschile.
L’orgoglio del vecchio campione imponeva di non essere da meno dei giovani rampanti. Ieri Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis avevano passato in cinque set il primo turno degli Australian Open, uno contro l’argentino Federico Delbonis, l’altro al termine di una sfida emozionante e rocambolesca con il numero 11 del seeding Ernests Gulbis. Ebbene, Lleyton Hewitt non ha deluso le attese del pubblico della Rod Laver Arena, battendo nella sessione serale della seconda giornata Ze Zhang con il punteggio di 63 16 60 64.
Non si trattava certo di un impegno proibitivo per l’ex numero uno del mondo, pur scivolato all’87esimo posto del ranking: il 24enne cinese, conosciuto soprattutto per essere stato partner doppistico di Roger Federer, numero 187 Atp era nel main draw grazie a una wild card, veniva da un 2014 trascorso senza troppo successo tra Challenger e Futures. Conquistato il parziale d’avvio, Hewitt è uscito di partita nel secondo e, dopo aver dominato il terzo, si è fatto recuperare da 4-1 a 4 pari nel quarto prima di chiudere due game più tardi.
Il canguro mannaro non superava il round d’esordio dello Slam casalingo dal 2012, quando aveva raggiunto gli ottavi: nei due anni seguenti si era arreso subito, prima a Janko Tipsarevic e poi ad Andreas Seppi. Ora il tabellone gli prospetta la chance di andare ulteriormente avanti: il suo prossimo avversario, infatti, sarà il tedesco Benjamin Becker, che ha eliminato il francese Julien Benneteau, 25esima testa di serie. Lleyton si è aggiudicato entrambi i precedenti confronti diretti ufficiali, seppure un po’ datati: nel 2009 a Cincinnati e nel 2010 a Halle.
Il successo di Hewitt conclude un primo turno del singolare maschile piuttosto soddisfacente per i colori australiani. Dei dieci tennisti locali in gara solo tre si sono fermati subito: Luke Saville (battuto dallo statunitense Tim Smyczek), Jordan Thompson (fermato dal portoghese Joao Sousa) e John Millman, che a Brisbane aveva messo alle strette Roger Federer, ma qui non è mai stato in gara con l’argentino Leonardo Mayer (n. 26).
Ben sette, invece, hanno vinto i rispettivi incontri: oltre a Hewitt, Kyrgios e Kokkinakis, Bernard Tomic (sul tedesco Tobias Kamke), Sam Groth (sul serbo Filip Krajinovic), Marinko Matosevic (sul russo Alexander Kudryavtsev) e James Duckworth (sullo sloveno Blaz Kavcic). Un bilancio positivo al quale Lleyton, in qualità di leader carismatico del movimento, non poteva non fornire il suo graditissimo apporto.
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