TENNIS – MELBOURNE – DI FEDERICO PARODI Novak Djokovic risolve la pratica Gilles Muller in poco più di 2 ore con il punteggio di 6-4 7-5 7-5 e conquista l’ottavo quarto di finale consecutivo agli Australian Open.
I due non si erano mai affrontati, ma fin dall’inizio c’era il sentore che il gioco offensivo del lussemburghese andasse a nozze con quello di Nole, ben altro giocatore in risposta rispetto a John Isner, vittima del mancino di Schifflange nel turno precedente. Muller esce comunque tra gli applausi, confermando di essere tornato, finalmente, in una condizione fisica ottimale. Il talento non gli è mai mancato e potrebbe essere una piacevole sorpresa del 2015. Intanto, con questo risultato torna tra i primi 30 del mondo.
Il primo break del match arriva nel settimo gioco, propiziato da un colpo illegale del serbo, un lob in spaccata sulla riga da applausi a scena aperta che decide in sostanza il primo parziale. L’unica preoccupazione per il numero uno del mondo è una scivolata sul finale di set, che gli procura una piccola escoriazione alla mano destra, poi trattata dal trainer al cambio campo. Nulla di grave.
La profondità dei colpi del numero uno del mondo non consente quasi mai a Muller di essere aggressivo nei turni di risposta e Nole tiene il servizio con estrema facilità. Neanche le continue variazioni del lussemburghese intaccano le sicurezze del quattro volte campione a Melbourne. Djokovic un po’ spazientito lo è, in realtà, ma solo perché il secondo parziale non è rapido come vorrebbe e deve aspettare la quarta chance di break, nell’undicesimo gioco, per piazzare il colpo mortale all’avversario, evitando un insidioso tie-break, epilogo preferito dal ragazzone classe 1983.
Il terzo set dovrebbe essere pura accademia per Djokovic ma è a sorpresa il più equilibrato e divertente. Dopo una prima fase modello “scuola di passanti”, con Gilles Muller che fa da maestro e testa l’allievo Nole, sfrontato e irriverente nel superarlo a più riprese, il lussemburghese alza il livello di gioco e si fa all’improvviso aggressivo in risposta, spingendo a tutto braccio e procurandosi quattro chance di break nel sesto gioco. Djokovic, anche con un pizzico di fortuna, si salva e chiude il game con un fantastico punto in recupero. Il match è ora bellissimo: Muller esalta le sue qualità serve and volley, attacca, in back con il rovescio o in top con il dritto, e strappa applausi scroscianti con volèe di pregevole fattura. Il muro a rete del lussemburghese crolla nell’undicesimo gioco, con un passante incrociato che porta Djokovic a servire per il match e per i quarti di finale.
Il serbo punta dritto verso il suo quinto Slam down under, che gli consentirebbe di staccare Federer, Agassi, Rosewall e Crawford e di arrivare a una sola lunghezza dai sei titoli di Roy Emerson. Se la vedrà nei quarti con un Milos Raonic verosimilmente con le pile un po’ scariche dopo la maratona con Feliciano Lopez e mai uscito vincitore dai quattro precedenti confronti con il numero uno del mondo. Certo è che per Djokovic sarà il primo vero test del suo Australian Open.
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