TENNIS – DALL’INVIATO A LONDRA FABRIZIO FIDECARO – Clamoroso alla O2 Arena: Roger Federer non gioca la finale delle Atp World Tour Finals! Decisivi i soliti problemi alla schiena (e, probabilmente, la volontà di preservarsi per la Davis). Novak Djokovic vince dunque il titolo per la quarta volta senza nemmeno disputare il match clou.
La notizia, di quelle clamorose, aveva cominciato a circolare fra le postazioni della O2 Arena un paio d’ore prima del presunto inizio del match clou. Roger Federer dà forfait. Non scende nemmeno in campo a causa dei consueti problemi alla schiena, che lo affliggono ormai da tempo. E poi a breve c’è un impegno per lui forse ancora più importante, la finale di Coppa Davis, uno dei pochissimi trofei di rilievo che ancora mancano nella sua bacheca.
Le voci sono partite dalla notizia che Roger aveva saltato la sessione di riscaldamento e da alcuni tweet enigmatici conditi da faccine tristi dei colleghi elvetici. Per una buona mezz’ora il trambusto è stato incredibile, tra movimenti sospetti di addetti ai lavori e pronte smentite, in verità non troppo convinte. Poi la conferma ufficiale: è tutto vero, Roger non gioca.
Per comunicare la forzata decisione al pubblico (e scusarsi, tanto più che gli spettatori avevano pagato salatissimo il biglietto per il match), Roger si è presentato in campo al termine della premiazione del doppio (vinto dai fratelli Bryan su Dodig/Melo), in borghese, elegante nel suo maglione grigio, accompagnato del presidente Atp Chris Kermode. Un sorriso mesto e poche parole, con cui il fuoriclasse di Basilea ha spiegato quello che già si sapeva, di non essere nelle condizioni di giocare.
Su Facebook il numero due del mondo ha aggiunto di essersi nuovamente fatto male alla schiena nelle fasi conclusive della semifinale contro Stan Wawrinka, esprimendo la sua fortissima delusione per l’impossibilità di giocarsi le sue chance. Lo svizzero ha poi evitato di presentarsi in conferenza stampa.
E così l’attuale numero uno ha incamerato senza colpo ferire il suo quarto titolo alle Finals, il terzo consecutivo a partire dal 2012 (l’altro è datato invece 2008).Gli unici ad aggiudicarsi tre Masters di fila prima di lui erano stati Ilie Nastase (1971-73) e Ivan Lendl (1985-87). Nole raggiunge così proprio il rumeno, che come lui conta in totale quattro successi: sopra di loro, ci sono solo lo stesso Federer, primatista con sei, e la coppia Lendl-Sampras a cinque. Per Djokovic è altresì il settimo successo del 2014, con il quale stacca Federer, fermo a quota cinque. Al terzo posto ci sono Marin Cilic, Kei Nishikori e Rafa Nadal con quattro.
Al posto del match clou sono andate in scena prima un’esibizione tra Djokovic e Andy Murray (un long set vinto dal serbo per 8-5) e poi un doppio che ha visto Pat Cash e Tim Henman cedere per 8-6 a John McEnroe e allo stesso Murray. Il quale, in un certo senso, ha appagato così il desiderio finora irrealizzato di essere tra i protagonisti sul campo nell’ultimo giorno delle Finals… Al di là delle battute, comunque, è enorme il disappunto generale per non aver potuto assistere allo spettacolo preventivato, con la sfida tra i primi due giocatori del mondo su un palcoscenico così prestigioso. E ora la preoccupazione elvetica cresce anche in ottica Davis.
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