TENNIS – Di Andrea Scodeggio
NEW YORK. Per la prima volta dall’Australian Open del 2005 non ci sarà una finale con Roger Federer, Rafael Nadal o Novak Djokovic. Marin Cilic ha compiuto la seconda impresa del giorno battendo un inerme Roger Federer per 6-3 6-4 6-4 e raggiunge così Kei Nishikori.
Saranno loro due a giocarsi il titolo dello US Open 2014. Qualcosa di impronosticabile alla vigilia ma, per entrambi, assolutamente legittimata da prestazioni straordinarie.
La partiva doveva sancire il ritorno in finale dello svizzero, dopo l’ultima e sciagurata sconfitta nel 2009 con Del Potro, ma non si era fatto i conti senza l’oste. Il livello di tennis espresso da Cilic in queste ultime due settimane è stato al di sopra di ogni aspettativa tanto da non rimanere stupiti per la vittoria del croato, seppur la sorprendente facilità mostrata. Federer ha invece fatto vedere il peggio del suo repertorio e quello che per due set e mezzo aveva negativamente esterrefatto nei quarti contro Monfils. La differenza del match con il francese è stata la mancata reazione, anche perché il croato non ha mai dato l’impressione di cedere mentalmente ed ha imposto un ritmo estremamente elevato, più elevato di quanto ci si potesse aspettare.
Fin dalle prime battute si è capito subito come si sarebbe indirizzato il match. E’ infatti Cilic e non Federer a partire a razzo e condurre 4-1 nel punteggio. La differenza sta tutta nel quarto gioco dove Federer, da 40-0, commette un paio di errori evitabili e Cilic subito ne approfitta per scagliare due ottimi vincenti e prendersi il break. Sarà l’unico in tutto il set perché Cilic, grazie ad un servizio pressoché impeccabile, concedere appena una palla break, poi annullata con una consistente prima.
Nel secondo set si assiste al copione già visto con Monfils. Tantissimi meriti del croato, abile nel non dare fiato a Federer facendolo sbagliare tanto in impostazione ma anche nel condurre lo scambio con colpi impossibili da rigiocare. Il set fila liscio fino al 6-4, portando Cilic ad un set dall’impresa storica.
Il pubblico spera in una reazione dello svizzero, un acuto per riequilibrare le sorti del match e sembra che questi venga accontentato. Roger strappa il servizio al suo avversario con uno stupendo rovescio lungo linea e conduce 2-0. Cilic non è però Monfils e le sue certezze non vengono minimamente scalfite. Subito recupera il break di svantaggio e si porta subito in parità. Questo è il colpo del definitivo K.O. per Roger che subisce un altro break (strepitoso Cilic nella risposta al servizio) e chiude con tre ace ed un rovescio vincente il match: 6-4.
Cilic è euforico, Ivanisevic non riesce a contenersi. Le braccia al cielo del croato sono l’incredibile rivincita di un giocatore che appena l’anno scorso era stato costretto a seguire lo slam americano a casa propria, vittima di una squalifica per doping con molti dubbi su dinamiche e soluzioni. Ora lunedì ci sarà la finale. La finale che non ti aspetti, la finale che potrebbe consegnarlo alla storia.
Come sempre, a Natale si è tutti più buoni. Per cui, senza troppo indulgiare oltre,…
di Salvatore Sodano C'era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e…
Iga Swiatek è stata protagonista di intervista con Anita Werner a 'Fakty po Faktach" (Il…
La FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e l’ITF (International Tennis Federation) sono liete di…
Sei mesi da numero uno. Jannik Sinner inizia oggi la ventiseiesima settimana consecutiva in vetta…
Simona Halep non è stata fin qui la sola giocatrice a esprimersi sul caso di…