TENNIS – SHENZHEN. Il digiuno è rotto. Tra mille patimenti, urla, errori, alti e bassi Andy Murray è tornato a vincere un titolo Atp dopo oltre un anno di assenza.
L’ultima volta fu nel tempio di Wimbledon, sommerso dall’affetto dei propri connazionali che lo idolatravano per aver rotto il digiuno di 77 anni dopo il successo di Fred Perry, oggi è stato nella sperduta Shenzhen, dall’altra parte del mondo nella sconfinata Cina. E l’ha fatto nella maniera più impensabile e romanzesca, con una sfida tutta in salita fin dal primo game, quando ha perso la battuta con due doppi falli ed altrettanti errori. Da lì è cominciata una lunga rincorsa culminata in un incredibile tie-break del secondo set dove ha recuperato da 2-6 ed annullando un quinto match point sul 6-7.
Il quinto set point, invece, è stato quello decisivo e vinto l’estenuante il braccio di ferro ha avuto vita facile nel terzo set per concludere esultante sul 5-7 7-6(9) 6-1 e conquistando il ventinovesimo titolo della carriera, uno tra i più importanti perché lo rilancia in vista dell’ultimo mese di regular season in ottica Master di fine anno, che al momento lo vede ancora fuori di due posti.
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