TENNIS – US OPEN – DI DAVIDE BENCINI – Il ragazzo si farà. Anzi, il ragazzo si sta già facendo, eccome. Dominic Thiem ha battuto Ernests Gulbis rimontando due set di svantaggio e chiudendo 46 36 64 63 63. Affronterà Feliciano Lopez al terzo turno.
Dominic Thiem non solo è il più giovane top 50 del circuito, ma sembra crescere a ogni torneo, senza contare il fatto che sta in campo e si muove come probabilmente nessun altro dei suoi colleghi giovani, compresa gente che bazzica già intorno alla top 10.
Aveva tutte le prerogative di un match interessante quello tra il giovane austriaco e l’imprevedibile Gulbis, e in effetti lo è stato, anche se per versi molto strani. Dopo l’exploit al Roland Garros di quest’anno c’è chi sta ancora aspettando di nuovo il vero Ernests, quello che dovrebbe confermarsi e aprirsi verso gli scenari che “dovrebbe” meritare; quel qualcuno continuerà ad aspettare, anche a causa di una coscia che oggi ha palesemente smesso di funzionare. Ma non solo per questo motivo. Il lettone dopo i primi due set in archivio pareva in controllo del match, malgrado qualche errore di troppo nel primo set, e come suo solito, non appena aveva cominciato a tenere la palla dentro, era salito come la marea, dettando i suoi ritmi contro un Thiem che invece non riusciva a tenere la palla in campo.
Poi il solito momento di appannamento, di quelli che ne hanno contraddistinto una carriera che non vuole sbocciare. E via un set, dopo qualche palla break salvata grazie a quelle cose cubiche che mamma gli ha donato nei pantaloncini. Poi giù a toccarsi la coscia; il lettone esce dal campo e qualche maligno pensa alla “gulbite” tipo Roland Garros. Invece, stavolta, Ernesto cala, si piega a ogni scambio, sbaglia di tutto, non si muove più e comincia a giocare solo l’uno-due, a volte solo di tocco. A tratti divertente, ma non più in comando. Poteva essere un match di routine, invece è diventata un’altra tacca sulle sue uscite prima della seconda settimana di uno Slam.
Merito anche di un Thiem che dopo due set nei quali non riusciva a fare il suo gioco, ha cominciato a variare, manco fosse Federer, a suon di slice, cercando per lo meno di tenere i colpi in campo, là dove nei primi due set tutte le volte che tentava di forzare la palla finiva ovunque tranne che dentro le righe del lato di Gulbis.
Questo giovane austriaco alla lunga ha preso in mano un match che da metà del quarto set poteva solo vincere, e non si è spaventato. Ancora molto acerbo specialmente dal punto di vista tattico, Thiem a tratti, nelle giornate come oggi in cui il suo volere cercare il vincente diventa un tiro al piccione impazzito, sembra fare le cose per bene come la mozzarella della pubblicità, salvo però sbagliare sempre al momento sbagliato. Tanto insopportabile nella sua estenuante ricerca del vincente quando ci sarebbe da fare mente locale e attendere, visto che non entra, quanto bravo e incontenibile quando trova gli angoli che vuole.
Se poi qualcuno gli insegnasse a non andare a rispondere da Empoli sulle seconde dell’avversario e a stare due metri più avanti, allora saremmo già a parlare di un fenomeno. Questo giovincello che fa passi da gigante si muove troppo bene per restare due metri fuori dal campo o andare a rispondere dalla tribuna. Gioca troppo bene a tennis, come modo di prendere la palla e di variare i colpi, per non diventare qualcuno. Senza contare che in campo ha personalità, oltre al più bel rovescio dopo Gasquet e Wawrinka. Il che, per la sua età, è già una bel biglietto da visita.
Il ragazzo si farà. E si farà ancora di più, magari contro Feliciano, chissà. Ma è un chissà pieno di buoni propositi e speranze.
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