TENNIS – di GIANCARLO DI LEVA
La sconfitta del tutto impronosticabile subita da Camila Giorgi al 1° turno del torneo di Bastad contro la sconosciuta canadese Dabrowski (n. 236 del ranking) alla prima esperienza nel main draw di un torneo wta, deve far riflettere una volta per tutte.
La tennista marchigiana è quella che ha la più alta variabilità di rendimento come emerge dall’analisi dei risultati ottenuti nella stagione in corso dalle prime 50 tenniste del ranking (al 14 luglio).
Nota alla tabella: la varianza indica la variabilità tra le 2 prestazioni estreme che in questo caso sono: sconfitte vs. over 100 e vittorie vs. top 20. Minore è questo indice (col. H), maggiore è la variabilità. Tanto più è significativo il dato quanto maggiore è la frequenza dei 2 eventi (col. G). Nel caso della Giorgi entrambi gli indici sono pertanto i più alti tra quelli delle tenniste considerate.
Ciò deve indurre Camila, ma soprattutto chi la segue da vicino, a mettersi seriamente in discussione. Non è possibile offrire prestazioni esaltanti, di altissimo livello qualitativo, raccogliendo scalpi prestigiosi come quelli della Sharapova, Wozniacki, Azarenka, Cibulkova e avere il miglior bilancio di un azzurra contro le top 10 (5W /3L) e dall’altra parte, perdere spesso clamorosamente partite contro pronostico come è avvenuto nelle ultime 2 settimane contro l’americana Rogers (n. 147) a Bad Gastein e contro la Dabrowski di cui si è detto in premessa.
E’ giunto il momento di fermarsi a riflettere; mettere ordine nella testa della nostra tennista e fare in modo che il suo bagaglio tattico si arricchisca di soluzioni alternative al solo “bum bum” che nell’economia complessiva del gioco non sempre paga e che le avversarie stanno imparando a contrastare.
D’altra parte è vero che Camila ha fatto passi avanti in classifica significativi (oggi è n. 38 suo b.r) ma, laddove ragioniamo pensando a traguardi ambiziosi (tanto per capirci le Top Ten), dobbiamo constatare che tenniste più giovani stanno dimostrando di aver già raggiunto una elevata maturità tennistica o quantomeno, stanno compiendo rapidi progressi in questa direzione (Halep e Bouchard sono solo gli esempi più eclatanti del momento). Ciò significa che a breve tra le Top 20 ci sarà una folta presenza di tenniste giovani che avranno i requisiti mentali (oltre a quelli tecnici) per restarci stabilmente e la Giorgi di oggi questi requisiti ancora non li ha.
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