TENNIS – Dal nostro corrispondente a Viserba Diego Barbiani
Corinna Dentoni ha cominciato da un paio di mesi la sua seconda vita come tennista. Un percorso lungo e tortuoso per una ragazza che fino a qualche anno fa era stata indicata da molti come una possibile campionessa internazionale.
Ora si trova a Viserba, a due passi da Rimini, per disputare un ITF da 10.000 dollari e si è resa disponibile per una chiacchierata su quello che è stato il suo momento più complicato a livello personale, quando aveva detto “basta” con il tennis.
Quale fu la causa che ti ha fatto smettere e come stai affrontando questi primi mesi della tua seconda carriera sportiva?
«Avevo smesso perché sentivo che non avevo più la motivazione di giocare, viaggiare, andare per i tornei… La cosa mi stava scivolando di dosso ed è lì che ho deciso di lasciar perdere, con l’intenzione di non voler più ricominciare. Ho passato due mesi interi senza toccare la racchetta, poi ho giocato per divertimento qualche partitella ed il campionato a squadre e da lì mi è ritornata la voglia. Ho imparato a giocare solo per me stessa e sono tornata a divertirmi mentre gioco. Ho ancora gli obiettivi di prima, come entrare nelle prime 100 del mondo e di non smettere di migliorarmi però ora sono libera da quella pressione che mi faceva stare male in campo».
Eri arrivata fino a quel punto? Di stare male in campo?
«Giocavo per me, la mia famiglia, il mio allenatore, il mio preparatore atletico, la federazione… Tutti si aspettavano sempre che io facessi chissà cosa ed alla fine allora mi sono detta “no, basta! Non ce la faccio più!” (ride, ndr)».
Ed invece poi come è ripartito il percorso?
«Confesso: tutti i miei amici mi consigliavano di lasciar perdere, di occuparmi di altro, ma alla fine l’ho capito da sola. Ho provato a guardarmi intorno e vedere se c’era l’occasione di trovare un altro lavoro, ma alla fine ho lasciato perdere perché intraprendere un lavoro che magari neppure mi piace non era ciò che volevo fare della mia vita. Ecco dunque che ho ricominciato a giocare».
E dalla Federazione? Hai avuto il loro appoggio?
«Niente. Mai visti e mai sentiti, ma ormai da tanti anni. Ultimamente ho provato a chiedere delle wild-card per giocare nei tornei ITF da 25.000 dollari ma loro mi rispondevano “assolutamente no” perché ormai per loro sono vecchia (è classe 1989, compirà 24 anni tra una settimana ndr). Ho avuto una wild-card per le pre-qualificazioni del Foro Italico, ma solo perché una si è ritirata dal tabellone principale e la Burnett è scalata, a quel punto non avevano nessuno a cui darla, io ho chiamato e me l’hanno data. E’ stato un colpo di fortuna, per il resto niente wild-card e mai che abbia sentito qualcuno della Federazione».
Per chi come lei ha stazionato anche tra le prime 150 giocatrici del mondo essere qui potrebbe anche essere difficile da accettarlo, la stessa giocatrice di Prato ha rivelato che quando si è vista fuori dalle prime 600 del mondo ha fatto fatica a chiudere occhio per due notti. Però rispetto a qualche anno fa è maturata, lo rivela lei stessa quando si dice contenta di poter viaggiare per i tornei e che si diverte tantissimo a giocare. Inoltre avendo già attraversato questi tornei in passato conosce aspetti negativi e positivi delle giocatrici, le caratteristiche di gioco e le differenze che le separano da chi occupa le prime 200-300 posizioni della classifica mondiale.
Il futuro si costruisce mattone su mattone, passo dopo passo, e Corinna ha dentro di sé il desiderio e la voglia di (ri)cominciare di un bambino che si appresta alle prime lezioni di tennis.
(L’intervista integrale sarà pubblicata sul prossimo numero della rivista MatchPoint)
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