Categories: Wimbledon

Ken Rosewall a Wimbledon, quando la storia si materializza

TENNIS – WIMBLEDON

dal nostro inviato Gianluca Atlante

Un incontro londinese con il mitico Ken Rosewall, capace di andare in finale a Wimbledon a venti come a quarant’anni…

 

Londra – La storia abita da queste parti e si materializza quando, a Wimbledon Park, nella graziosa “The Tennis Gallery”, non sono nemmeno le 10 del mattino. Un taxi ci porta lì e dal Gate 14 all’All England Club, grazie ad un black cab, il passo è decisamente breve. Scendiamo e scorgiamo l’immagine di un distinto signore in giacca e cravatta di Wimbledon. Per un attimo la mente di chi, purtroppo, non ha vissuto quell’epoca in prima persona, ma ha studiato e si è rigorosamente documentato, si ferma. Riflettendo su cosa quest’uomo, nel mondo del tennis, sia riuscito a fare. Andando, per esempio, in finale a Wimbledon nel 1954, sconfitto da Drobny e, vent’anni dopo, a quarant’anni, nel 1974. superato da un giovanissimo Jimmy Connors.Vincendo, per esempio, nel 1956 l’Open degli Stati Uniti, battendo in finale Lew Hoad e ripetendosi, quattordici anni dopo nel ’70, contro Tony Roche. Imprese che hanno fatto epoca e storia, ripensando soprattutto ai 45 tornei dello Slam che, quest’uomo, non ha potuto giocare per il suo passaggio al professionismo. Ecco perchè, quando davanti a noi, si è materializzato Ken Rosewall, i racconti di bambino con la racchettina in mano, sono riaffiorati prepotentemente. Il tutto davanti al suo libro, “Muscles”, The story of Ken Rosewall, Australia’s little master of the courts. Un saluto con tanto di inchino, oseremo dire doveroso nonostante acciacchi vari, la dedica sull’opera appena “sfornata” e via di corsa a parlare di quella che è stata, soprattutto da queste parti dove non ha mai vinto (quattro finali: ’54 contro Drobny, ’56 contro Hoad, ’70 contro Newcombe e ’74 contro Connors), la sua vita tennistica. Parlando della partita più importante giocata all’England Club (“quella con Connors in finale nel ’74. Avevo quarant’anni, ero già vecchio…”) o, magari, del più grande di sempre (“Pancho Gonzalez, che quando eravamo professionisti avrò incontrato 70 volte, vincendo soltanto in otto, nove occasioni”). Poi il resto, che leggerete, se avrete pazienza di farlo, sulla nostra rivista…

 

Gianluca Atlante

Share
Published by
Gianluca Atlante

Recent Posts

ATP Roma: Zverev torna al successo in un “1000”, Jarry cede in due set

Alexander Zverev batte Nicolas Jarry per 6-4 7-5 nella finale degli Internazionali d’Italia e torna…

10 ore ago

Sinner al Roland Garros, si decide martedì, i dubbi e la volontà di Jannik

Martedì sarà il giorno decisivo per la partecipazione di Jannik Sinner al Roland Garros. Sono…

10 ore ago

ATP Challenger Torino: titolo a Passaro, battuto Musetti

Ormai possiamo sostenerlo con certezza: Francesco Passaro è tornato. Il terzo turno raggiunto partendo dalle…

12 ore ago

Errani e Paolini, è festa a Roma: primo WTA 1000 in doppio

Sara Errani e Jasmine Paolini trionfano al Foro Italico dopo la finale in cui hanno…

13 ore ago

Swiatek, tris a Roma: decimo WTA 1000 in carriera, battuta Sabalenka

Non siamo arrivati ai livelli stratosferici di Madrid, anche per una generale sensazione di stanchezza…

1 giorno ago

ATP Roma: Bolelli/Vavassori fuori in semifinale

Niente finale nel doppio per Simone Bolelli e Andrea Vavassori agli Internazionali d'Italia. In apertura…

2 giorni ago