TENNIS – INTERNAZIONALI D’ITALIA – Dall’inviata a Roma FRANCESCA CICCHITTI – Un’altra partita vinta dalla Schiavone, questa volta una vera battaglia. Finisce 76 al terzo contro la Muguruza e la Leonessa può ancora sognare qui a Roma.
Una partita non facile quella tra Francesca Schiavone e Garbine Muguruza Blanco: tanto vento, troppo, le raffiche alzavano mulinelli di terra rossa ed impedivano alle tenniste di giocare normalmente.
Durante il primo set la Schiavone era in grande difficoltà e si è visto chiaramente. Non le entrava quasi niente, soffriva il gioco dell’avversaria, in più a complicarle la vita anche un problema alla mano destra, zeppa di cerotti a causa delle vesciche. Così dopo l’intervento in campo del medico, che le ha disinfettato le ferite ripristinando i cerottini, la mano di Francesca diventata simile a quella di Nadal. Si riprende e torna in sé. Dopo aver perso 6-3 il primo set è ripartita alla grande nel secondo, giocando alla grande tutti i punti importanti. Finalmente la Leonessa riusciva a comandare il gioco e con le sue variazioni, discese a rete, rovesci a tutto braccio, volée e quanto di meglio è capace di fare quando è concentrata, sotto gli applausi del pubblico del Grandstand che man mano era sempre più gremito, la Schiavone ha chiuso la seconda partita con un netto 6-1.
Il terzo parziale è stato molto più equilibrato ed entrambe le giocatrici hanno mantenuto il proprio servizio; qualche sussulto si è avuto sul 5-4 e servizio Schiavone, con il vento sempre più fastidioso: la Muguruza è riuscita a recuperare da 40-15 a 40 pari, ha attaccato, è scesa a rete e per un attimo si è temuto il peggio… Francesca però con uno splendido passante si porta in vantaggio. Il pubblico è in delirio, grida il suo nome a squarciagola, Francesca mette altri due dritti vincenti e si porta sul 5 pari. Cambia racchetta e procede, concentrata e inesorabile, raggiunge il tie-break decisivo.
L’immediato mini break serve alla Schiavone per portarsi in vantaggio 4-0, la Muguruza è in confusione e non vede neanche una palla, la Leonessa è troppo precisa per la spagnola: prende angoli impensabili per la sua avversaria. Il tie-break si fa sempre più intenso, dopo il netto vantaggio dell’italiana, la Muguruza recupera e sul 5-3 Schiavone sbaglia tirando un rovescio a rete. 5-4, fiato sospeso. La Schiavone ha due match point, uno sul proprio servizio, che spreca steccando; sul 6-5, dopo un breve scambio la spagnola tira un dritto in rete e mette fine al suo cammino verso il successo. La gioia della Leonessa esplode, esulta e salta come un grillo: ancora una vittoria, ancora a Roma. Si può ancora sognare.
Le parole di Francesca
Qui a Roma hai giocato i primi due turni contro due giocatrici con caratteristiche diverse ma molto più giovani di te e le hai battute. Al prossimo turno affronterai la Radwanska, con la quale vi siete incontrate nove volte, le prime cinque le hai perse tu, le rimanenti quattro le ha vinte, cosa ti dà più fastidio di questa tennista?
«Lei è molto molto solida. Ha delle qualità simili a Martina Hingis, di saper leggere la palla in anticipo, specialmente negli angoli e non a caso è n°3 del mondo. Ha un tempo incredibile, ci ho giocato su una superficie velocissima in Polonia ultimamente e per batterla bisogna essere in ottime condizioni fisiche. Sarà un match difficile ma la gioia più grande è di poter giocare un’altra partita a Roma».
Cosa è stato più di tutti a farti ritrovare la forma fisica che hai in questo ultimo periodo? Una motivazione, l’allenatore…?
«Ho lavorato molto e sto cercando di dare il massimo, sono salita un pochino di livello, faccio andare la palla un po’ di più, alla fine non è che ci siano dei segreti della racchetta. Lo sapete tutti che si può migliorare con il lavoro e la disciplina, cercando di essere concentrati su ciò che si sta facendo».
Potremmo dire che non sei la stessa giocatrice di due o tre anni fa, però l’emozione che hai provato alla fine della partita, ci ha ricordato la Schiavone di un tempo, quella che sapeva trascinare il pubblico, emozionarlo e cercare il contatto con la gente.
«È ovvio che non sono la persona di due o tre anni fa. Andando avanti con gli anni si è sempre più maturi, consapevoli e le scelte che si fanno sono più ragionate. Ultimamente sto cercando di fare le scelte migliori per me, per il mio tennis, per restare a galla in una situazione che oggi mi è favorevole. Vivo giorno per giorno, non solo nel tennis ma anche nella vita, sono pronta ad affrontare le difficoltà e momenti positivi. Questo è un buon periodo e me lo voglio godere».
Sei una giocatrice con un gioco divertente e raro, oggi non se ne vedono di tenniste come te. Tra queste nuove ragazze riesci a trovarne una che un po’ ti somigli, che possa essere la tua erede?
«Mi piace molto Garcia tra le nuove leve, secondo me ha tutti i colpi, è molto attenta e potrei dire che mi ci rivedo un po’… però lei è molto più avanti di quanto non lo fossi io alla sua età. Mi piace vederla giocare».
Secondo te tra la Bouchard e la Muguruza, quale delle tue due ultime avversarie potrà ottenere risultati migliori in futuro?
«Mi piace molto la Bouchard, anche se sulla terra rossa ha molte difficoltà, è unasuperficie che non c’è in Canada. Dovrebbe imparare a muoversi meglio sulla terra, fare le scivolate, colpire la palla in scivolata… La Muguruza invece, vivendo in Spagna, vive la nostra stessa realtà, quindi è più preparata. Sul veloce sono due buonissime giocatrici. Penso che siano tra le prime dieci giovani giocatrici che mi piacciono, sono diverse ma tutte e due molto capaci».
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