TENNIS – INTERNAZIONALI D’ITALIA – Dall’inviata a Roma ROSSANA CAPOBIANCO – Una Sara Errani da favola batte nettamente Jelena Jankovic 63 75 e va in finale. Due giorni grandiosi per l’azzurra, che ha ritrovato fiducia nel proprio tennis oltre ad una grande condizione fisica. Porta una italiana in finale a Roma dopo 64 anni. Aspetta la Williams o la Ivanovic.
Il tennis è fiducia. Sta tutto lì, perché i tennisti sanno come colpire la palla, si allenano ogni giorno, hanno esperienza. Naturalmente c’è chi lo fa meglio ma, alla fine, per vincere conta fare le scelte giuste al momento giusto. E se non sei in fiducia, se non hai vinto partite importanti, se non ti senti bene, non le farai.
Basterebbe chiedere a Sara Errani, che ad inizio anno di queste scelte non ne azzeccava mezza e in due giorni ha ritrovato il suo tennis fatto di profondità, di recuperi e oggi anche di molta varietà: perché questo occorreva fare contro la Jankovic. Ieri con Li Na bastava muovere e sperare non fosse in giornata di grazia, oggi, con una giocatrice diligente e ordinata ma monocorde bisognava variare.
Ed è quello che la Errani ha fatto, sapendo di poterlo fare. E’ tutto nella testa, prima che nel braccio.
Jelena Jankovic, una delle serbe ancora in tabellone, non ha giocato male; semplicemente non è riuscita a sfondare l’azzurra e mai è riuscita a leggerle davvero il gioco: questo è il merito di Sara, che trova una settimana a dir poco magica al Foro Italico. Batte Li Na, ora la Jankovic, aspetta Serena o Ivanovic, ma non conta ora.
Conta che con la Errani un’italiana torna in finale a Roma dopo tanti annii, quasi trenta dopo l’ultima volta di Panatta.
La Errani ha giocato una partita decisamente migliore rispetto a quella di ieri, non mollando neanche un punto. E’ questo che alla lunga ha confuso la sua avversaria, stremandola e innervosendola. Poco importava se il servizio veniva restituito, c’era il gioco dopo. Un’attitudine perfetta, che già si scorgeva dal tunnel che porta al campo. Era felice la Errani, contenta di trovarsi lì a giocarsela.
C’è una magia tra i pini di Roma e il caldo che arriva nella Capitale a metà maggio, tra i turisti e il traffico frenetico che investe questa città: il tennis è protagonista. E il merito è della piccola Sara.
Le parole della Errani, dopo la vittoria anche in doppio insieme a Roberta Vinci (finale domani dopo il singolare):
«Serena fa paura, se lei gioca al massimo è impossibile, ma ci si prova e si spera che lei non sia al 100%, magari la terra mi aiuta. Ieri ho servito meglio».
«Non so che vittoria sia, aspetto che finisca il torneo per classificarla. Spero la storia si ripeta come per Raffaella Reggi a Taranto».
«Con Li Na difficile fare vincenti, l’obiettivo era farla sbagliare. Più difficile far sbagliare la Jankovic, ero io a dover chiudere i punti, quindi magari si è percepito che io abbia giocato meglio oggi, ma è stato più difficile ieri, ho servito anche meglio».
«Nel secondo set ho perso quei game in cui ero a favore di vento, sono stata brava ad aspettare il momento buono poi e recuperare, ero anche stanca, certo. Pablo mi ha detto di pensare ad ogni punto anche se ero stanca».
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