TENNIS – Da Stoccarda la nostra inviata Angelica Fratini – E’ il lungo, lunghissimo, caloroso e interminabile applauso quello che il pubblico di Stoccarda tributa non alla vincitrice ma a Ana Ivanovic. La serba dopo la finale del Wta Porsche Tennis Open, persa contro Maria Sharapova 3-6 6-4 6-1 sembra affranta come poche altre volte. Le danno un mazzo di fiori e lei accenna un mezzo sorriso che sembra più una smorfia di dolore e già pensi alle foto della premiazione dove si vedrà il contrasto fra la felicità della russa e la tristezza infinita della serba. Ma ci pensa il pubblico.
Quasi due minuti di vera ovazione, sorprendono Ana. Le sciolgono la tristezza e un sorriso prima timido poi sempre più convinto e in fine quasi commosso le illumina il viso. Difficile ricordare un applauso così. Di quelli che dirà Ana “Lasciano senza parole”.
Non è stata il finale sperato «E’ abbastanza deludente il modo in cui è finite, ma sí è stata una ottima settimana per me.
Nel primo set sentivo che stavo giocando un gran tennis. Lei è riuscita alla fine del secondo set a far girare la partita e ha continuato anche nel terzo set»
Quello che per Ivanovic è stato un game cruciale è stato il break ad inizio terzo set «E’ stata una buona partenza per lei. E questo le ha dato fiducia. Si credo sia stato un game molto importante. E’ stata dura per me, quel break così presto nel terzo set, ma poi sono riuscita a riprendermi bene dallo 0-2 e io sentivo ancora di essere nel match. Ma da quel momento Maria ha iniziato a servire molto meglio».
Ana ha cercato di stare molto vicino alla linea di fonto e di entrare in campo sulla seconda di servizio della Sharapova. E di essere molto aggressive.
«Sì, ho cercato di entrare in campo e colpire di anticipo la palla, ma ho sentito che il suo servizio è migliorato durante il match, invece è qualche cosa che non è successo con il mio. E credo alla fine abbia fatto un po’ la differenza». Sconfitta amara, difficile da gestire «Ogni volta è diverso. E questa è stata molto dura perché sentivo di aver giocato bene, veramente bene il primo e il secondo set. Nel terzo set invece, beh sì sono delusa. Ma domani torno a casa»Di questo torneo però ricorderà il calore del pubblico per lei «Sono rimasta senza parole. E’stato veramente bello vedere quanto il pubblico fosse coinvolto e quanto abbiano apprezzato e mi abbiano sostenuto. E’ stato veramente speciale».
Terza vittoria consecutive a Stoccarda per Maria Sharapova “E’veramente speciale, ed è anche più speciale per me perché è successo qui. Mi sento come una piccola parte della famiglia Porsche. Sono stati tre anni incredibili».
Una finale in cui era partita malissimo. “Per la prima metà del match ho pesato che non fosse la mia giornata, ma in qualche modo sono riuscita a far girare la partita. Oggi è stata una combinazione di vari elementi. Al inizio sono stata in vantaggio in molti giochi e sul servizio sono stata in vantaggio 30-0 ma non sono stata capace di vincere quei game. E poi improvvisamente mi sono trovata sotto 5 a 0, e poi un set e un break sotto. Lei nel secondo set ha avuto altre chance di fare il break. Ho sempre provato a rimanere aggrappata al match. E cercare di trovare le energie, perchè anche se avevo avuto delle chance nei primi due game non sentivo di avere energia a sufficienza, non era il mio livello di gioco. Stavo facendo troppi errori. Lei ne ha approffittato. E ha giocato estremamente bene dal inizio».
Dopo una settimana di match duri Maria è soddisfatta delle condizioni fisiche «Molto soddisfatta. In Australia dopo match così duri non ero capace di recuperare. E questo non viene dal non giocare, perché non c’è nulla che può replicare l’andare in campo e giocare quei tipi di match. Qui, nel mio primo match del torneo ero indietro e per poco perdevo ma ne sono venuta fuori. Quello è stato un match moltio fisico. Fortunamente gli altri sono stati un po’ più brevi. Anche se forse non ero al massimo come energia, in finale invece sono stata capace di far uscire fuori il quanto di meglio potevo» Per Sharapova i risultati dei primi mesi della stagione sono alle spalle «Ho avuto un inizio di anno abbastanza lento ma io e il mio team abbiamo lavorato duramente per essere nella posizione di vincere ancora e sono così contenta di esserci riuscita qui a Stoccarda». L’atmosfera in campo è stata incredibile «Non è che ti alzi e vivi questi momenti, ma sono gli anni e i giorni e le ore di allenamento e il lavoro che ci metti che ti permettono di arrivare a giorni come oggi. Lavori cosi duramente, per provare a a vincere dal primo punto fino al ultimo del torneo. E sono molto orgogliosa di essere stata capace di farlo»
Maria Sharapava, come Flavia Pennetta e Andrea Petkovi sottolinea come apprezza di più i suoi risultati, dopo quello che ha passato
«Assolutamente, perche’ hai avuto tempo per pensare a cosa hai raggiunto ma anche ti colpisce che da quando sei molto giovane tutta ha un suo ritmo: ti prepare, ti alleni, vai ai tornei, giochi. E quando hai di fronte a te una specie di segnale di stop, quando subisci un infortunio o altre cose che non ti permettono di praticare il tuo sport, quelle regalo di poter solo giocare diventa un dettaglio decisamente importante nella tua vita. Io certamente non prendo nulla per scontato ancora di più ora dopo tutto quello che ho passato».
E ora la campionessa russa dovrà ora far ingrandire il suo garage. «Quando stavo perdendo mi sono detta “Questa auto è troppo sexy per darsi per vinta! Non lascio vincere alla mia avversaria l’auto. Non ho questo modello nella mia collezione. Per questo la volevo assolutamente».
E chi voleva assolutamente la Porsche…anche se un modello giocattolo a pedali sono state Roberta Vinci e Sara Errani, dopo la loro vittoria in doppio contro Mirza e Black, due specialiste del doppio hanno chiesto di farsele spedire a casa. “Per chi vince il singolo danno quel auto e per il doppio nulla. Almeno mi prendo questa di Porsche!» scherza una Vinci di ottimo umore «Abbiamo giocato bene» E Sara Errani precisa «Abbiamo giocato bene tutta la settimana. Ogni match ci sentivamo bene». La finale, a vederla da fuori, non ha avuto molta storia, Roberta Vinci sottolinea «Sicuramente molto bene nel primo set, nel secondo da 3 a 2 per noi potevamo andare 4 a 2 e invece si siamo ritrovate 3 pari ma siamo state brave a fare subito il 4 a 3». Per Errani si chiude in bellezza una settimana con semifinale in singolo e titolo di doppio» Anche Roberta Vinci lascia la Germania ottimista «Sono arrivata qui anche un po’ stanca dalla Fed Cup. Poi piano piano le sensazioni sono tornate. Buona la partita contro la Beck, Anche nel match perso con Radwanska ho giocato un buon tennis». Dopo Stoccarda, la Errani va a Valencia per prepare Madrid poi Roma e Parigi. Mentre Vinci ha un calendario pieno, giocherà in Portogallo, poi Madrid, Roma, Norimberga e Roland Garros.
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