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Challenge Round. Becker e il rimpianto con Muster a Monte-Carlo

TENNIS – di FABRIZIO FIDECARO

Boris Becker è l’attuale coach di Novak Djokovic, il campione uscente del torneo di Monte-Carlo, al via tra pochi giorni. Contrariamente al suo allievo, il tedesco non brillò mai sulla terra, concludendo la carriera senza aver conquistato nemmeno un titolo sulla superficie. Nel Principato, però, raggiunse per ben tre volte la finale e in un’occasione andò davvero vicinissimo al trionfo…

Situazioni rocambolesche, malori e fulminee resurrezioni, clamorosi errori, accuse, risposte piccate, multe e quant’altro: quello che andò in scena prima, durante e dopo la finale di Monte-Carlo 1995 fra Thomas Muster e Boris Becker fu un vero e proprio dramma sportivo, se a lieto fine o meno dipende dai punti di vista.

L’austriaco stava vivendo il suo periodo d’oro e sul rosso era ancora imbattuto nella stagione, vantando alla vigilia del match una striscia aperta di 21 successi consecutivi. Il tedesco, dal canto suo, era ancora a caccia del primo titolo in carriera sulla superficie. In teoria il favorito sembrava dunque Muster, ma Thomas era uscito decisamente malconcio dalla semifinale vinta per 63 76 con il suo compagno d’allenamenti Andrea Gaudenzi. Dopo essere apparso più volte sul punto del ritiro per disidratazione, il grintoso tennista di Leibniz l’aveva spuntata, trascorrendo però la notte successiva in ospedale con una flebo per reintegrare lo zucchero mancante nel sangue.

Quando il giorno dopo Becker andò avanti di due set – si giocava sulla lunga distanza –, difficilmente qualcuno avrebbe puntato un soldo bucato sulla possibile rimonta di Muster, che pure aveva già dato ampia prova delle sue doti di resistenza in occasione del recupero dal grave infortunio alla gamba patito a Miami nell’89. Thomas, comunque, si aggiudicò nettamente il terzo parziale e tenne duro nel quarto, che si decise al tie-break.

Qui la sfida sembrò sul punto di concludersi, visto che Boris si procurò due matchpoint di fila sul 6-4, il primo con il servizio a disposizione. Per la voglia di spaccare il mondo, però, il tre volte campione di Wimbledon commise nel momento più sbagliato un clamoroso doppio fallo, tirando un’assurda seconda a 196 chilometri all’ora, che finì nettamente lunga. Muster annullò l’altra palla match con una combinazione servizio-diritto. Ora l’inerzia era tutta dalla sua parte.

Sul 6 pari vi fu uno scambio sensazionale, con Becker che resisté a una serie di potenti diritti del rivale e infine, mentre avanzava, lo scavalcò con un lob di rovescio. L’austriaco, però, corse indietro e si girò tirando un formidabile passante vincente con il diritto anomalo. Thomas sfruttò immediatamente il set-point, con Boris che mise lunga una volée di diritto. Nel quinto non vi fu più partita: Muster rifilò all’avversario addirittura un terribile 60, conquistando il suo secondo titolo nel Principato dopo quello del ‘92.

Nella conferenza stampa post-match Becker insinuò apertamente che Thomas avesse assunto delle sostanze proibite, chiedendosi con vis polemica in quale maniera avesse potuto recuperare la condizione fino a vincere 60 al quinto, dopo essere stato “moribondo” contro Gaudenzi e aver trascorso la notte con una flebo. Quando venne a conoscenza delle dichiarazioni di Boris, Muster si sottopose immediatamente a un test antidoping, che risultò negativo. Becker fu poi multato di ventimila dollari dall’Atp per le sue dichiarazioni.

Il tedesco avrebbe terminato la sua carriera professionistica con un malinconico zero alla casella trofei sul rosso. La serie vincente di Muster, invece, si allungò fino a quota 40: l’austriaco trionfò anche a Roma (su Bruguera) e al Roland Garros (su Chang), concludendo il 1995 da dominatore, con 65 vittorie su 67 incontri giocati sulla terra.

 

Fabrizio Fidecaro

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