Di Diego Barbiani
MAR DEL PLATA. E festa sia, dunque! Fabio Fognini supera anche Carlos Berlocq e porta all’Italia il terzo punto che vale l’accesso ai quarti di finale. 7-6(5) 4-6 6-1 6-4 il punteggio finale in favore dell’azzurro che in 3h45′ circa di gioco ha piegato la resistenza dell’argentino, dimostratosi anche oggi gagliardo e tenace ma che ha pagato negli ultimi due parziali il grande sforzo dei primi due set ed ha ceduto, alla lunga, al maggiore bagaglio tecnico del suo avversario.
E’ stato un Fognini che nel primo set ha sofferto un po’ troppo, graziato in alcuni momenti da Berlocq e bravo in altri a tirarsi fuori da situazioni pericolose. Ha preso tre break, ma mai è riuscito a confermarli. L’argentino giocava benissimo in situazioni di svantaggio, spingendo a mille ogni colpo ed esprimendo il suo gioco muscolare e dinamico, fatto di varietà sul rovescio e forte pressione con il dritto.
Il primo game è stato il migliore per Fabio, che alla risposta ha trovato quattro punti uno meglio dell’altro. Da lì in poi però è salito in cattedra prepotentemente il suo avversario ed il parziale si è complicato. Il sud-americano ha replicato ogni qual volta in cui veniva attaccato. Intelligente, ha capito che la zona di campo dove poter trovare il punto era la destra dell’italiano. Sul 5-5 ha avuto lo spazio per concludere un rovescio lungolinea, ma ha fallito per una questione di centimetri.
In due momenti il n.44 del mondo ha buttato all’aria quanto di buono aveva creato: sul 5-4 aveva ripreso Fognini con due punti (straordinario il secondo) ma nel momento di continuare a spingere ha scelto di rimanere troppi metri dietro la linea di fondo; all’inizio del tie-break, poi, due bruttissime risposte in un momento difficile dell’italiano ed un successivo punto giocato ancora troppo difensivamente l’hanno costretto a dover rincorrere ulteriormente. L’errore sul 5-5 è quello più comprensibile, in qualche modo accettabile, e buon per l’Italia che al primo set point ha portato a casa il parziale.
Lo sforzo profuso nel primo set ha segnato l’argentino, un po’ meno aggressivo e più contenuto nei suoi attacchi. Eppure lo spirito indomito di questo atleta lo teneva a galla, combattendo contro un po’ di scoramento ma soprattutto un Fognini che in quel momento poteva prendere la partita tra le mani. Sul 2-1 ha avuto tre palle break consecutive, ma Berlocq è sempre stato coraggioso e piano piano ha risalito la china.
Sembrava lui quello più in difficoltà, poi però sul 3-3 un game rognoso del ligure gli ha ridato fiato. Alla terza palla break l’azzurro sbaglia la valutazione su un lob difensivo che lo ha costretto ad appoggiare il colpo successivo ed esporsi al contrattacco del suo avversario che ha chiuso il punto a rete. Fabio si stava innervosendo. Sempre nel settimo game gli era stato chiamato per la terza volta un fallo di piede, sempre dallo stesso giudice di linea. Lui cercava di spiegare alla panchina ed al giudice di sedia che si teneva anche ad una certa distanza, intanto però il set si era complicato.
Neanche il tempo di ripartire però, che subito ha avuto tre palle del controbreak. Come prima, Berlocq ha saputo riemergere da 0-40. Soprattutto sulla seconda chance, però, i rimpianti ci sono per la squadra di capitan Barazzutti.
Passato il pericolo, Berlocq ha poi chiuso con disinvoltura al decimo gioco ridando spinta al proprio pubblico. Nonostante tutto però aveva speso tantissimo in entrambi i parziali ed all’inizio del terzo set ha avuto un evidente calo mentale (oltreché fisico). Così Fognini ne ha subito approfittando, strappando la battuta al secondo ed al sesto gioco per un comodo 6-1.
La strada azzurra ora era meno ripida, mancava un solo set ma l’avversario non aveva ancora gettato la spugna. A dargli il colpo di grazia finale c’è voluto un super game di Fabio, il quarto. In quella circostanza l’argentino aveva giocato benissimo tutti i punti, ma il modo in cui erano stati vinti dall’italiano gli hanno “spezzato le gambe”. Di fatti, sul 2-2 Berlocq ha ceduto a zero un bruttissimo turno di battuta, farcito da errori e scellerate discese a rete, con la ciliegina finale di un dritto in corsa di Fognini strepitoso.
Da quel momento in poi la partita è passata interamente nelle mani dell’italiano, che non ha più concesso occasioni ma si è concesso un (evitabile) siparietto con il pubblico avversario che continuava a provocarlo e lui ha duramente reagito urlandogli in faccia un “vamos” a pieni polmoni. Qualche minuto di confusione a cui ha fatto seguito l’allontanamento dello spettatore, poi quando si è tornati sotto controllo Fabio ha potuto chiudere al decimo game.
Onore all’Argentina ed ai suoi giocatori, grandissimi avversari in ogni incontro disputato, ma è l’Italia che alla fine esulta e stacca il pass per i quarti di finale.
Ecco le parole rilasciate a caldo da Fabio Fognini, ai microfoni di SuperTennis: «E’ una gioia indescrivibile! Oggi era importante la vittoria, siamo contenti perché è di tutti, io poi ho portato tre punti, sono contentissimo. Ringrazio il capitano e tutto lo staff tecnico, ero stanco dopo la partita ieri ma ho recuperato bene. Siamo ancora nei quarti e stiamo dimostrando di essere un grande gruppo. Stasera andremo a festeggiare».
Poi è la volta del capitano, Corrado Barazzutti, che sull’onda dell’entusiasmo si sbilancia anche in vista dei quarti: «Anche oggi abbiamo vinto contro un giocatore molto difficile da battere ed un pubblico che ha cercato di aiutare i propri giocatori in modo anche rumoroso. Questa è un’impresa, una delle migliori degli ultimi 20 anni, vincere in Argentina non è semplice. Ad aprile la sfida contro la Gran Bretagna sarà un match alla nostra portata, siamo tra i migliori e giocheremo con tantissime probabilità di vincere».
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