TENNIS – RIO DE JANEIRO.
ATP. Giornata incredibile quella conclusasi nel torneo Atp500 di Rio de Janeiro. Rafael Nadal e David Ferrer erano i principali favoriti per l’approdo in finale, ma per un soffio non si è materializzata una clamorosa doppia eliminazione. Il n.1 del mondo si è salvato nel derby contro Pablo Andujar, vinto 2-6 6-3 7-6(10) mentre il n.4 ha ceduto 6-4 6-4 ad uno spumeggiante Alexandr Dolgopolov.
Il Nadal ammirato lungo tutto il corso del torneo è rimasto negli spogliatoi ed oggi ha tremato più volte di fronte ad un avversario che aveva sempre battuto, ma in entrambi i precedenti qualche problema glielo aveva creato. Al Roland Garros del 2011, con un Nadal poco oltre al 50% come in questa sfida, gettò alle ortiche il primo set, sprecò tre occasioni per il 5-5 nel secondo e poi perse il terzo dopo essere stato avanti 5-1 40-0 e mancato in tutto nove set point.
L’avvio di gara è favorevole al n.40 del mondo, che sorprendendo un po’ tutti ha preso subito un break di vantaggio e con grande facilità si manteneva in vantaggio. Nadal non riusciva a trovare i varchi giusti e spesso le sue traiettorie non facevano male al connazionale. Per di più gli errori erano già troppi rispetto ai suoi standard, mentre dall’altro lato del campo c’era un giocatore nel pieno della sua spinta. Altissime percentuali sia con la prima che con la seconda palla, grande sicurezza da fondo campo e tanta fiducia alla risposta quando non si faceva intimidire dalle infide traiettorie mancine. Sul 4-2 ecco arrivare nuove occasioni per un nuovo break ed al terzo tentativo la fuga viene certificata da un nuovo errore di Nadal. Al servizio per chiudere il parziale Andujar non ha tremato, timbrando un 6-2 in suo favore da lasciare sorpresi, ma meritato.
La reazione di Nadal è arrivata, seppur non in maniera devastante come ci si potesse attendere. Il maiorchino ha alzato l’asticella di qualche grado, limitato il numero dei gratuiti e costretto Andujar a spostamenti più faticosi a riprendere palline insidiose. A fare la differenza sono stati i tanti punti che Rafa ha portato a casa con la prima di servizio, oltre l’85%. Sulla seconda invece c’era ancora qualche problema da risolvere, con appena il 30% di realizzazione. A fregare Andujar è stato un solo break, che ha rinviato tutto al terzo.
Nel set decisivo ad iniziare meglio è stato ancora una volta lo sfavorito, che ha creato tanto in risposta nei primi turni di risposta ma senza concretizzare quanto Nadal gli concedesse. Come spesso capita, alla prima occasione che si concede si viene puniti. Così è stato, con Nadal bravo a trovare il break nel sesto game. Andujar però stava giocando a livelli elevati e non ne voleva sapere di gettare la spugna, così alla prima occasione ha giocato il tutto per tutto trovando il punto del contro-break. Sul 5-4 è stato per due volte a due punti dal match, senza aver avuto però concrete opportunità di portarsi a match point. Questi si sono manifestati poco dopo nel tie-break, quando prima sul 7-6 e poi sul 9-8 ha avuto le clamorose occasioni per battere il più forte connazionale. Nadal però non ha mollato, nonostante il suo gioco continuasse ad essere opaco. Con grinta, ed un po’ di fortuna, ha sempre saputo riemergere dalle difficoltà ed al quarto match point l’ha spuntata, tirando un enorme sospiro di sollievo.
Ad attenderlo in finale non ci sarà David Ferrer ma, come detto, Dolgopolov. L’ucraino ha saputo esprimere al meglio tutta la bontà del suo gioco e le mille variazioni che fanno parte del proprio bagaglio tecnico. Lo spagnolo era in difficoltà, ha ceduto la battuta sul 2-2 salvo riprenderla appena dopo, ma tutto per merito (o colpa) dell’avversario, assoluto padrone del campo. Così, succube del gioco espresso da Dolgopolov, Ferrer ha nuovamente ceduto il servizio e, mancata un’opportunità del riaggancio sul 4-5, il primo parziale.
Nel secondo il break decisivo è arrivato subito. Dal 2-0 per Dolgopolov è stata solo questione di nervi, riuscendo a non concedere alcuna occasione per rimettere in partita l’avversario che anzi sul 3-1 ha evitato guai peggiori. Per il n.57 del mondo si tratta dunque della sesta finale in carriera, l’ultima giocata a Novembre del 2012 a Valencia. Andrà a caccia del terzo titolo, contro un Nadal che al contrario cercherà il sigillo n.62. A patto che domenica non scenda nuovamente in campo la sua controfigura.
WTA. Nulla da fare per Nastassja Burnett. La romana, proveniente dalle qualificazioni, non è riuscita a superare la giapponese Kurumi Nara mancando così l’approdo alla prima finale Wta in carriera. 6-4 3-6 6-2 il punteggio finale che premia la giocatrice nipponica e le permette di sfidare domani la ceca Klara Zakopalova (vincitrice 6-2 6-1 su Teliana Pereira).
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