Di Andrea Scodeggio
MELBOURNE. Tutta l’Australia, oggi, osava sperarci ma non a gridarlo troppo forte. Il giovane di origine greca Kyrgios, aveva già fatto vedere, su questi campi, le sue immense qualità lo scorso anno, vincendo gli Australian Open juniores, ma quest’anno c’era la concreta possibilità che brillasse nel palcoscenico dei grandi e non ha deluso le attese, seppure oggi ha patito una sconfitta che fa male, specie per come si era messo l’incontro. Il suo avversario era Benoit Pairè, lo spilungone francese, attuale 28 del mondo, dall’ottimo gioco ma con la peculiarità di non riuscire mai a sfruttare le occasioni e perdere match già vinti, nonostante l’esplosione dello scorso anno che gli è valsa l’attuale classifica.
Una sfida fra una giovane promessa ed un affermato top 30, poteva solo svolgersi con due differenti risvolti: o lottata con l’impresa compiuta o sfiorata, oppure scivolare velocemente ed a favore del tennista con il più alto ranking ed esperienza. La prima opzione paventata è stata preponderante sull’altra ed il match ha vissuto un estenuante giro sulle montagne russe, specie nei primi due set, a dimostrazione di come l’esito sia stato incerto e lottato fino a che il giovane ha tenuto botta.
Per quello che ha dimostrato, ha il gioco e le qualità per fare male, oltre alla spavalderia tipica del giovane che ha tutto da guadagnare e poco da perdere, ma l’irruenza è spesso padrona del suo destino: ovvero crea e disfa a seconda di come è concentrato. Inoltre non sa oculare ancora le energie, specie per il suo tennis aggressivo e molto dispendioso, ancora non adatto per le partite al meglio dei cinque, e ciò ha finito per pagarlo a caro prezzo.
Già l’andamento del primo set rispecchia la partita. E’ condito da ace, doppi falli, palle break salvate sempre all’ultimo respiro e set point annullati o sprecati per troppa fretta. Sugli spalti i sostenitori australiani creano una bolgia da stadio e lui fa di tutto per esaltarli, regalandogli un set palpitante e ricco di capovolgimenti di fronte.
Un Inizio contratto e molto arruffone , concedendo ben sette palle break nei suoi primi due turni di battuta e facendo scappare Pairè per 3-1, fa presagire ad un set dall’esito scontato. Pairè però non è nuovo ad improvvisi cali di concentrazione e, al momento di concludere il parziale, spreca cinque set point, di cui il secondo annullato da una stupenda risposta di dritto di Kyrgios su un potente servizio del francese. Non solo non conclude ma concede due palle break: la prima non a segno, la seconda l’australiano sfodera un perfetto rovescio lungo linea e si riporta in parità: 5-5. Kyrgios alza le braccia ed il pubblico risponde a tono, infiammandosi ed incitandolo a suo volta e portandolo a ribaltare le sorti di questo incontro. L’altalena di emozioni prosegue ed il set pende come l’ago di una bilancia: Kyrgios, nell’undicesimo gioco, annulla due break point, uno con l’ace, e nel dodicesimo è lui ad avere quarti set point a favore, persi quasi tutti per troppa fretta di concludere e si arriva così al tiebreak. Tiebreak dove l’australiano scappa avanti di un minibreak, complice una volee disastrosa di Pairè, e può chiedere il primo parziale con il serve and volley per 7 punti a 5.
Il secondo set si apre con un giallo. Dopo una serie di game piuttosto lisci, Pairè sente male al ginocchio sinistro, forse lo ha poggiato male durante una rincorsa, e chiede l’intervento del fisioterapista per farsi bendare. Al rientro sembra non accusare particolari dolori ed addirittura ha due palle break, nel sesto gioco, per portarsi avanti, ma ancora una volta Kyrgios si esalta, lascia andare il braccio e si salva da un’ennesima capitolazione. Ancora meglio si comporta nel nono gioco, cancellando due set point, prima con una stupenda volee millimetrica, dopo una serie di dritti terrificanti, e successivamente con un ace. Ci vuole un secondo tiebreak per stabilire anche questo parziale ed anche qui basta un solo minibreak per il giovane australiano: sette punti a cinque anche questo parziale e due set a zero per Kyrgios.
Il doppio vantaggio consolida le certezze del diciottenne ed il pubblico oramai è incontenibile, pronto per festeggiare un terzo turno oramai vicino, specie quando Kyrgios va avanti subito 2-0 e sembra avere in mano i sedicesimi di finale. Qui però incomincia un’altra partita e la lezione che il giovane Kyrgios deve ancora imparare: mai dare tutto per scontato. Il francese si rianima e piazza un parziale di 5 game a 2 che lo portano a servire per il set, sul punteggio di 5-4 in suo favore. Questa volta il braccio non trema ed il francese si riporta sotto con il punteggio, vincendo 6-4 il terzo parziale.
Lo schiaffo subito è tremendo per Kyrgios e nel quarto set si assiste ad un monologo francese piuttosto sbrigativo. L’australiano avverte un vistoso calo e percepisce che il match gli sta sfuggendo di mano, Pairè ne approfitta e scappa 5-2 ed il pubblico, in tutta risposta, lo bombarda di fischi. Pairè non si lascia impressionare e chiude agevolmente questa frazione per 6-2.
Si arriva all’ultimo atto e per l’Australia è notte fonda e non solo per l’orario. Kyrgios paga l’esuberanza ed il gioco super aggressivo e non riesce più a tenere l’infernale ritmo dei primi due set e mezzo, cedendo il break nel terzo gioco ed andando sotto per 3-1. Il giovane australiano è scoraggiato ed a nulla valgono i fischi contro l’avversario o le urla d’incitamento per rianimarlo, perché oramai la sconfitta appare inevitabile. Il francese vola e sale 5-2 e va a servire per il match e chiude al secondo match point. I due si abbracciano dopo l’incontro e Pairè può finalmente urlare tutta la sua gioia e raggiungere il terzo turno per la prima volta dopo aver sofferto per oltre due ore l’intraprendenza del giovane Kyrgios. Il pubblico gli tributa il doveroso saluto alla promessa mantenuta, perché il futuro sarà sicuramente suo. Il presente è ancora troppo presto.
B.Pairé(27) b. N.Kyrgios: 6-7 (5), 6-7 (5), 6-4, 6-2, 6-2
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