PARIGI. Novak Djokovic viene a capo di un ottimo Federer e centra la finale a Bercy. E’ la terza finale consecutiva per lui che, dalla sconfitta con Nadal a New York, non ha più perso. Nella seconda semifinale ‘colpaccio’ di David Ferrer, che supera in due set Rafael Nadal e torna in finale a Bercy ad un anno di distanza. Per il valenciano è la quinta vittoria in carriera contro il connazionale.
Djokovic b. Federer 46 63 62
di FEDERICO MARIANI
Per come stava giocando durante il corso del torneo, ci si aspettava una vittoria abbastanza comoda da parte del serbo che, giusto ieri, aveva massacrato il connazionale di Roger, Wawrinka. Così non è stato: merito di Federer, ma anche molto demerito di Djokovic. Il fuoriclasse di Belgrado, infatti, approccia malissimo la partita: è contratto, falloso, forse (inspiegabilmente) teso; Roger non si fa pregare e mette a segno subito il break. Anche oggi, così come ieri, è un ottimo Federer, anche se qualche piccola chance per riequilibrare l’incontro viene comunque concessa al serbo. La chiave del primo parziale è senz’altro l’ultimo game, quando Djokovic ha quattro palle (due di fila) per strappare il servizio al basilese e portare il punteggio sul 5-5; qui è straordinario Roger a vanificare ogni tentativo di rimonta giocando benissimo i punti decisivi. Chiude, dunque, Federer con pieno merito il parziale confermando una ritrovata condizione fisica.
Quando tutti si aspettano una veemente reazione del numero due del mondo, arriva invece il break in apertura ancora per il rossocrociato con Djokovic che sembrerebbe continuare nella sua pessima giornata. Al momento di dare un forte e, forse, decisivo scossone all’incontro, viene a mancare l’elvetico e questo è, probabilmente, l’unico momento in cui si può legittimamente rimproverare qualcosa all’ex numero uno del mondo. Si torna dunque in parità, ma ora Nole sale sia col servizio che con i fondamentali, e nell’aria c’è la sensazione che di lì a poco la partita girerà. Così è: il serbo mette a segno il break nel sesto gioco e lo mantiene sino alla fine chiudendo 6-3 il parziale.
Nel terzo set la sorte di Roger sembra essere segnata, anche e soprattutto per la maggiore stanchezza rispetto al più giovane rivale avendo giocato un match molto dispendioso ieri e venendo anche dalle fatiche di Basilea. Roger prova a rimanere attaccato alla partita mettendo a segno qualche magnifico colpo, ma non basta ed il break messo a segno da Nole nel terzo gioco (rimontando da 30-0) è un colpo durissimo per le già flebili speranze svizzere. Da qui in poi dilaga il serbo e, con un altro break, chiude in scioltezza 6-2.
Ci sono, a ben vedere, segnali estremamente positivi per Federer da questa campagna parigina sia sotto il profilo fisico (ora sembra davvero stare bene), sia sotto quello mentale in quanto ha avuto la possibilità di misurarsi e giocarsela (quasi) alla pari con quello che, attualmente, è il più forte di tutti ed anche con un top player come Del Potro. Un ottimo rodaggio, insomma, in vista delle Finals al via lunedì prossimo.
Sulla sponda Djokovic non serve dire molto in quanto i numeri basterebbero a descrivere lo stato di forma del serbo. Questi è in striscia aperta da 14 incontri che gli sono valsi le vittorie a Pechino e Shanghai e la finale qui a Bercy, ruolino di marcia che gli assegna di diritto il ruolo di uomo da battere a Londra. Domani giocherà (probabilmente) ancora una volta con Rafa Nadal che ha già battuto molto nettamente a Pechino e, per quanto mostrato dai due finora, non sembra pronto lo spagnolo a competere alla pari con questo Djokovic su questa superificie.
Ferrer b. Nadal 63 75
di SALVATORE DE SIMONE
Rafael Nadal non potrà realizzare il record di Masters 1000 vinti in un solo anno, dato che è stato battuto a sorpresa dal connazionale David Ferrer, il quale si è preso una rivincita dopo le innumerevoli batoste subite contro il maiorchino. Che Ferrer non fosse intenzionato a recitare per l’ennesima volta la parte dell’agnello sacrificale lo si è visto già ad inizio match, quando sul 2-1 ha strappato il servizio a Nadal, grazie anche a quest’ultimo che ha commesso tre errori di diritto. Un paio di games dopo anche il numero uno del mondo ha avuto l’occasione di fare break, sprecandola però con un facile colpo spedito fuori. Nadal è sembrato piuttosto scosso per la chance non sfruttata e nel gioco successivo Ferrer si è procurato tre palle breaks, annullate da Nadal che si è salvato grazie ai servizi vincenti. Ma al momento di servire per il set, Ferrer non ha tremato e, chiudendo con una splendida e per lui inusuale volè incrociata, ha incamerato il primo parziale.
All’inizio del secondo set il maiorchino ha accennato una reazione, procurandosi quattro palle breaks, annullate le prime tre con grande sicurezza dall’avversario, mentre sulla quarta è stato sfortunato in quanto il nastro ha favorito Ferrer, il quale ha poi finito per mantenere la battuta. Subito dopo il detentore del titolo ha di nuovo realizzato il break, sfruttando un altro passaggio a vuoto di Nadal. Sul 3-2 a favore di Ferrer si è assistito al game più lungo del match, in cui il maiorchino ha avuto un’ altra occasione di fare il break, svanita però a causa di un challenge dell’avversario su una palla chiamata fuori dal giudice di linea; passato lo spavento, il numero tre del mondo è andato a servire per il match, ma qui ha avuto l’unico passagio a vuoto della sua partita e con un rovescio in corridoio e uno in rete ha fatto subito il break. Probabilmente molti avranno pensato che Ferrer a questo punto sarebbe crollato per l’occasione mancata; invece non è andato in panico ed ha di nuovo rotto il servizio a Nadal. Al momento di servire nuovamente per il match Ferrer ha mantenuto stavolta i nervi saldi e ha chiuso con un diritto vincente.
Dunque non ci sarà la finale tra i primi due giocatori del mondo. Nadal non ha giocato per niente bene: lento, fallosissimo soprattutto con il suo marchio di fabbrica, il diritto, ha giocato corto, soprattutto in risposta (tantissimi i punti vinti da Ferrer con lo schema servizio-diritto); se vorra’ dire la sua alle Finals di Londra dovrà assolutamente alzare il livello di gioco. Grandiosa prestazione di Ferrer, al quale si vede che l’aria di Bercy fa piuttosto bene, dato che l’anno scorso ha vinto il Masters parigino e domani giocherà la finale, anche se da sfavorito, contro Djokovic. Il numero tre del mondo, a parte il decimo game del secondo set, ha disputato una partita impeccabile: ottimo al servizio, devastante col diritto e velocissimo nei movimenti, non ha mai dato tregua al Nadal sottotono di oggi e si è ampiamente meritato l’atto finale a Bercy.
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