Tutti lo aspettano, molti ne sono esaltati, ma alla fine delude sempre o quasi. Dimitrov ha perso ancora al primo turno con un avversario inferiore a lui e questa, purtroppo, non è più una sorpresa. Il tennis del bulgaro sembra essersi fermato. Ora andrà dalla Svezia agli Usa, Los Angeles. Decisione presa dalla…Sharapova?
Tutti lo aspettano, molti ne sono esaltati, ma alla fine delude sempre o quasi. Dimitrov ha perso ancora al primo turno con un avversario inferiore a lui e questa, purtroppo, non è più una sorpresa.
Al di là dei sei giochi rimediati ieri con Bautista Agut nel più totale disarmo e senza mai arrivare a palla break, si aspettano invano segni da un campione promesso ma che sul campo non ha dimostrato di essere nemmeno vicino ad esserlo. Per un ventiduenne quale Dimitrov, quest’anno sarebbe dovuto essere quello del salto che, date le sue eccelse doti tecniche, doveva significare perlomeno una stabile presenza nei primi venti del mondo se non di più. La stagione del bulgaro, invece, dopo una discreta primavera sulla terra, è stata quanto mai deludente in particolar modo negli appuntamenti che nel tennis fanno la differenza, ovverosia i tornei dello Slam: solo tre sono state le vittorie nelle quattro prove e lo sconfitte, fatta eccezione per Djokovic a Parigi, sono arrivate contro avversari non all’altezza del tennista di Haskovo, quali Benneteau (Melbourne), Zemlja (Londra) e Joao Sousa (New York). Davvero molto poco.
A ridosso della sconfitta con lo spagnolo Bautista erano arrivate le notizie riguardanti l’interruzione della collaborazione tra Dimitrov e la “Good to Great Tennis Accademy” , la scuola svedese che il bulgaro aveva scelto come base per gli allenamenti poco meno di un anno fa. L’accademia, che molti elogiano per preparazione, competenza e serietà, può contare su tecnici di assoluto valore come Kulti, Norman e Tillstrom e lasciarla ora pare essere una scelta quantomeno discutibile; in verità però, Tillstrom dovrebbe rimanere attaccato a Dimitrov nel suo trasferimento dalla Svezia alla California divenendone coach a tempo pieno. Ora non è noto il motivo di tale decisione, ed i maligni hanno già ipotizzato l’ingombrante presenza di Maria Sharapova dietro al tutto e che la siberiana possa aver condizionato il passaggio del suo boyfriend dall’austera Svezia alla notoriamente più glamour Los Angeles. Dati alla mano, in meno di un anno dalla collaborazione con l’Accademy di Stoccolma, il bulgaro ha fatto un balzo di venti posizioni dalla 49 alla 29, facendo anche registrare il best ranking di 26simo giocatore al mondo. Solo il tempo, che nel tennis è piuttosto stringente, potrà dirci le ragioni del cambiamento e se questo sarà fruttuoso.
La speranza è che il giocatore, che in primavera nei tornei su terra sembrava aver individuato la quadratura del cerchio dopo la grande prestazione a Montecarlo contro Nadal e la vittoria di Madrid su Djokovic, non si perda di nuovo nei meandri della mediocrità. Certo gli ultimi risultati non sono confortanti da questo punto di vista.
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