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Race to London: otto giocatori in lotta per cinque posti

Con l’avvento dei tornei autunnali si intensifica, come al solito, la lotta per un prestigioso posto alle World Tour Finals di Londra che prenderanno il via ad inizio novembre. La novità che infuocherà ancor di più la corsa di questo 2013 è la presenza tra i partecipanti di Roger Federer o, meglio, questa  è la prima volta dopo lustri che lo svizzero non è certo di avere un posto prenotato per l’appuntamento di fine stagione, anzi con la pochezza di risultati ottenuti sin qui le cose per l’elvetico si sono complicate non poco.

La notizia che l’operazione a cui si dovrà sottoporre Andy Murray costringerà con molta probabilità lo scozzese a saltare l’appuntamento viene quasi in soccorso dello svizzero, che assieme agli altri scala una posizione. In questo modo L’ultimo dei qualificati risulterebbe essere Gasquet, al momento nono.

Andiamo, però, con ordine e vediamo la situazione attuale con ancora molti tornei da giocare ed una buona dose di punti in palio da qui alla fine. I tre già certi della qualificazione sono Nadal, Djokovicn e Ferrer. Murray, al momento al terzo posto e già con il biglietto della qualificazione al Master, rischia come detto di rimanere fuori a causa del problema alla schiena.

Ecco dunque che inizia la bagarre: Berdych e Del Potro occupano momentaneamente le posizioni numero cinque e sei distanziati tra loro di pochi punti (3470 il ceco, 3365 il gigante di Tandil). A meno di suicidi nell’ultima parte di stagione, sia Tomas che Juan Martin hanno ottime chance di raggiungere la O2 Arena il 4 novembre basti pensare che l’argentino dista quasi 900 punti dal decimo classificato nella Race, Tsonga.

Scendendo ancora troviamo la vera “zona salvezza”,  per usare un termine calciofilo. Il settimo e l’ottavo posto (il sesto ed il settimo per il Master finale) sono provvisoriamente occupati da una coppia di svizzeri che, però, vivono tale situazione in maniera diametralmente opposta: da una parte Roger, per niente abituato a navigare in queste acque, è reduce da undici qualificazioni conquistate ininterrottamente dal 2002 ed è stato “maestro tra i maestri” per ben sei volte. Dall’altra Stan Wawrinka, autore sin qui di una magnifica annata che meriterebbe questo premio finale, il Master lo ha solo visto in tv. Mai Stan era stato così vicino al suo idolo e amico Roger: i due distano tra loro la miseria di 130 punti; pensare a Federer come numero due di Svizzera avrebbe suscitato ilarità fino a pochi mesi fa, ora invece vedere il sorpasso di Wawrinka ai danni del basilese è più di una semplice possibilità.

Distanziato meno di 200 punti dall’ottavo posto, troviamo Richard Gasquet che deve giustamente coltivare le sue chance di bissare la sola qualificazione ottenuta nell’ormai lontano 2007. Alle spalle del talento di Beziers, troviamo Jo Tsonga, il primo dei possibili esclusi, uno che ci ha abituato a frequentazioni costanti tra  i primi otto con tanto di finale raggiunta nel 2011 ma, purtroppo per il simpatico Jo, la seconda metà di stagione è stata una via crucis e lo abbiamo ritrovato solo questa settimana a Metz; dagli attuali 2500 punti la strada è lunga da fare ed i punti da recuperare sono molti, ma Tsonga va inserito obbligatoriamente tra gli aspiranti al Master perché conosciamo quanto possa essere forte e pericoloso sui veloci campi indoor. Solo un cenno, invece, per Milos Raonic che occupa al momento l’undicesima posizione e che ha chance limitate per approdare a Londra.

Tornando al discorso Federer, è curioso notare come lo svizzero da qui alla fine giochi praticamente la metà dei tornei dei suoi diretti concorrenti: l’ex numero uno del mondo, infatti, sarà impegnato solamente a Shangai, Basilea e Parigi Bercy; Roger non ha voluto sconvolgere i piani e si è mantenuto fedele alla sua programmazione, il che la dice lunga sulla convinzione dei propri mezzi. I suoi avversari, invece, oltre ai due mille in calendario, andranno a cercare punti partecipando a tornei come Kuala Lumpur, Pechino, Tokyo, Mosca, Vienna e Valencia.

Quindi, come abbiamo visto, c’è chi punterà sulla quantità e chi sulla qualità. La sensazione è che anche quest’anno la corsa sarà serrata fino all’ultimo quindici e, probabilmente, solamente dopo Parigi Bercy sapremo chi saranno gli otto maestri.

Redazione

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