Un sogno per Joao Sousa, un incubo per Julien Benneteau. Il match clou del torneo ATP 250 di Kuala Lumpur ha regalato al portoghese il primo successo in carriera nel circuito maggiore, mentre il transalpino ha dovuto rimandare ancora una volta l’appuntamento con il trionfo, incassando la clamorosa nona sconfitta in altrettante finali disputate.
E dire che l’inizio della sfida sembrava preludere a un’agile affermazione del francese, accreditato della quinta testa di serie e vincitore in semifinale sull’elvetico Stanislas Wawrinka, numero 2 del seeding. Benneteau, infatti, ha dominato il parziale d’avvio con un inappellabile 62. Il tennista di Bourg-en-Bresse, però, ha consentito al rivale di entrare in partita a cominciare dal secondo set, finendo per subirne la rimonta, dopo avere anche mancato un matchpoint sul 62 5-4 (a servire era, però, il suo rivale), Al termine è stato l’outsider lusitano a prevalere, con lo score di 26 75 64 in due ore e diciotto minuti.
Per il 24enne di Guimaraes, che finora vantava al massimo tre centri a livello Challenger, è stata festa, grande e inattesa. Sousa, che non era incluso fra le teste di serie, era già stato capace in Malaysia di eliminare il primo favorito del tabellone David Ferrer nei quarti e il n. 4 Jurgen Melzer in semi. È il primo giocatore della sua nazione a conquistare un titolo ATP: migliorato il record che apparteneva a Frederico Gil, che nel 2010 si era spinto sino al match clou a Oeiras, cedendo però allo spagnolo Albert Montanes. Reduce dalla semi raggiunta la settimana scorsa a San Pietroburgo, Sousa era giunto a Kuala Lumpur forte di un nuovo career high in 77esima posizione, che domani migliorerà notevolmente.
Per Benneteau, che a dicembre compirà trentadue anni, è giunta dunque l’ennesima sconfitta in un ultimo atto ATP. Queste, nell’ordine, le finali da lui perse in carriera (tra parentesi l’avversario): 2008 Casablanca (Simon) e Lione (Soderling), 2009 Kitzbühel (Garcia-Lopez), 2010 Marsiglia (Llodra), 2011 Winston-Salem (Isner), 2012 Sydney (Nieminen) e Kuala Lumpur (Monaco), 2013 Rotterdam (Del Potro) e, appunto, di nuovo Kuala Lumpur (Sousa). Non si può certo dire che fossero sempre partite proibitive, per cui Julien deve avere qualche difficoltà psicologica di approccio a match di questo tipo. A meno che non si tratti davvero di una sorta di maledizione…
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