La tregua olimpica fra Wta e Itf è finita e la ‘guerra’ è stata ufficialmente dichiarata.
La Wta ha annunciato, per voce di Stacey Allaster, Chief Excecutive della Wta , che l’accordo con Itf per il 2013 non è stato rinnovato. La decisione presa in primavera da parte dell’Itf di modificare la regola per l’eleggibilità alle prossimi Giochi Olimpici Rio 2016, dove potranno partecipare solo coloro che avranno dato la loro disponibilità a giocare Fed Cup o Davis Cup per un minimo di quattro volte nel quadriennio olimpico, era stata presa senza consultare le giocatrici. Maria Sharapova, a fine aprile al torneo di Stoccarda, rispondendo a una nostra domanda (per un articolo poi pubblicato su Matchpoint Tennis Magazine) sulla nuova regola aveva lanciato il primo sasso nello stagno: «Sono estremamente delusa dall’Itf. Non credo abbiano fatto un buon lavoro nell’ascoltare le giocatrici, in realtà credo non abbiamo proprio ascoltato che noi dicevamo di non essere “felici della decisione, e pronte a lottare per quello in cui crediamo”».
La Wta si era da subito schierata con le sue giocatrici. «Abbiamo una divergenza di opinioni con l’Itf sugli impegni richiesti, semplicemente troppi nel mondo del tennis professionistico di oggi». (Nel frattempo, durante le Olimpiadi, l’Itf ha deciso ridurre l’obbligo da quattro a tre, ma questo non ha cambiato la posizione delle tenniste).
La Wta ha dichiarato che la partecipazione alla Fed Cup-Coppa Davis e la qualificazione per le Olimpiadi non dovrebbero essere collegate: «L’Itf ritiene che giocare le Olimpiadi sia una premio per aver rappresentato il proprio Paese ed è su questo punto che abbiamo una diversità filosofica. Noi crediamo che le tenniste rappresentino il loro Paese ogni giorno».
Siamo stati facili profeti, quando nel numero di Maggio di Matchpoint, unici in Italia, avevamo scritto: «Non sembra a questo punto senza fondamento, la decisione da parte della Wta, di non rinnovare nel 2013 l’accordo con il quale, fino a ora, non si giocano suoi tornei nelle settimane della Fed Cup”.
E infatti, archiviati Olimpiadi e Us Open, c’è stato l’attacco: dal 2013, nelle stesse date della Fed Cup, ci saranno anche i tornei del circuito (alcuni potrebbero quindi cambiare le attuali date per prendere il posto nelle settimane fino ad oggi “libere” oppure potrebbe essere fatto posto a tornei da 125 mila dollari) e non ci sarà più il divieto per le tenniste di giocare esibizioni negli stessi giorni. Una scelta interessante e remunerativa per le top players.
Stacey Allaster ha inoltre annunciato, di star valutando, insieme al suo staff e alle giocatrici, la possibilità di varare un proprio torneo a squadre con il formato della Ryder Cup di golf.
Nel frattempo, è stata fatta anche una proposta di modificare il formato Fed Cup, in breve sintesi si tratterebbe di un torneo a 16 squadre con due possibili scenari:
1) In due settimane, con otto squadre per girone in due diverse località, al meglio dei tre match, due di singolo e un doppio. Le vincitrici disputerebbero la finale più avanti nella stagione al meglio dei 5 incontri.
2) 16 squadre in un torneo di una sola settimana (soluzione preferita dalle tenniste)
Su questa proposta la Allaster non ha rinunciato a un’altra stoccata verso l’Itf: «Non sono ottimista sull’attenzione che otterranno le idee che abbiamo presentato: qualcuno potrebbe essere preoccupato di perdere la poltrona nel comitato o nel Consiglio del Itf».
Visto in prospettiva ogni sviluppo potrebbe essere possibile. «Noi vogliamo il successo dei Giochi Olimpici e vogliamo il successo della Fed Cup. Ci auguravamo di non arrivare a dove ci troviamo oggi, ma è chiaro che ITF ha preferito aumentare gli impegni e come conseguenza non abbiamo rinnovato il nostro accordo. Stiamo solo “coabitando”. Loro faranno quello che devono fare e noi valutiamo possibili opzioni per le nostre atlete».
Le future evoluzioni saranno da tenere d’occhio.
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