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US Open. Djokovic, piccolo campanello d'allarme

NEW YORK. Rischi inattesi per Novak Djokovic nel suo match di secondo turno agli US Open. Nulla di clamoroso, per carità, ma il numero uno del mondo è stato vicinissimo ad andare sotto di un set contro il tedesco Benjamin Becker, e questa è già una notizia. Colui che qualche anno fa, proprio a New York, pose fine alla carriera di Andre Agassi è partito convinto e determinato, mentre Nole ha stentato a carburare, commettendo un numero di errori gratuito decisamente inusuale per lui. Sul 4 pari ha giocato un game di battuta orrendo, costatogli un break che poteva risultare decisivo. Dopo il cambio di campo, così, il suo avversario è andato a servire per il set.

Qui la diversa attitudine mentale dei due è emersa palese, perché Becker è improvvisamente calato, mentre Djoko ha innalzato il proprio livello quando maggiormente contava. Il tedesco è arrivato per due volte al set-point, senza riuscire a concretizzarlo, per poi subire l’inevitabile controbreak. A quel punto l’inerzia della sfida si è spostata completamente dalla parte del ragazzo di Belgrado. Benjamin è ancora riuscito ad arrampicarsi al tie-break, ma lo ha ceduto per sette punti a due, dopo il 6-1 iniziale. I due parziali seguenti sono stati pura accademia per il quattro volte vincitore degli Australian Open, che ha finito per prevalere con lo score di 76(2) 62 62, realizzando anche ben tredici ace (otto solo nel terzo set).

Di certo, però, nelle sue orecchie dev’essere risuonato un primo piccolo campanello d’allarme. Le ultime uscite a livello Master 1000 sono state assai deludenti, e per Nole questi US Open rappresentano un appuntamento irrinunciabile per cercare di mantenere intatte le proprie chance di restare in vetta al ranking mondiale di fine anno. Rafa Nadal va come un treno, e per lui sarà fondamentale continuare a mantenersi in scia. Al prossimo round ci sarà uno tra Nieminen o Sousa, che non dovrebbe creare eccessivi problemi. Quelli verranno senz’altro più in là, e occorrerà farsi trovare ben preparati, facendo attenzione a non invischiarsi in situazioni che, di fronte a rivali d’altro peso, potrebbero rivelarsi ben più letali.

 

Fabrizio Fidecaro

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