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US Open: ad Andy Murray basta la sufficienza, per ora

NEW YORK. Tanta sufficienza e troppa fatica. Questo è stato il match di Andy Murray che ha offerto una prestazione da minimo sindacale per superare lo scoglio all’apparenza non così difficile rappresentato dall’argentino Leonardo Mayer. 7-5 6-1 3-6 6-1 il punteggio finale per il campione uscente, che al terzo turno affronterà l’altro Mayer presente in tabellone, Florian. Le difficoltà per lui potrebbero essere derivate dal fatto di aver giocato sul Louis Armstrong, più veloce rispetto all’Artur Ashe e dove due anni fa Novak Djokovic fece la stessa grande fatica prima di prevalere su Dolgopolov. In quella circostanza venne fuori da un primo set alquanto complicato chiusosi 15-13 al tie-break, con l’ucraino particolarmente ispirato mentre il serbo, poi vincitore di quell’edizione, aveva la lingua che quasi toccava il cemento dalla fatica.

 

Questo cambio di velocità potrebbe quindi aver complicato qualcosa allo scozzese, che già nel primo set è rimasto in lotta fino al dodicesimo gioco prima di avere la meglio sul rivale. ll secondo set invece sembrava porre una solida ipoteca sul match, con Mayer confuso e Murray che abbastanza in scioltezza si issava sino al 5-1 per poi chiudere al primo set point. Il match poi si è riaperto, grazie soprattutto Leo Mayer, che come tutti gli argentini si è dimostrato tignoso e scorbutico, quando ad inizio terzo set ha approfittato di un momento di calo dello scozzese per prendere un break di vantaggio. Quando poi ha fiutato le difficoltà dell’avversario, ha subito azzannato la preda costringendolo a corse in ogni angolo della sua metà. A riprova, nel quarto set sul punteggio di 2-1 per Murray, Mayer si è esibito in punto in cui ha utilizzato ogni colpo del suo repertorio e dopo il recupero della palla corta da parte di Murray, ha cercato il passante lungolinea di dritto. La palla è uscita di qualche centimetro ma Andy, dopo essersi piegato sulle ginocchia per la fatica fatta, gli ha rivolto uno sguardo come a dire “ma proprio a me?!”.

Come molto spesso capita però, i campioni non lasciano scampo al loro avversario ed alla minima sbavatura di Mayer Murray ha saputo trarre vantaggio ed ad annientare del tutto la partita. Gli ultimi game del match sono stati pura esibizione per un Murray che ha tirato un piccolo (grande) sospiro di sollievo per aver chiuso un match che poteva anche riservare ulteriori pericoli e per Mayer che, ormai rassegnato, si preparava a stringere la mano al suo avversario.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani
Tags: Andy Murray

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