di FABRIZIO FIDECARO
Pomeriggio di relax sotto il sole per Andreas Seppi a Umago. Non solo in riva al mare, ma anche direttamente sul campo da tennis. Il debutto nel torneo ATP dell’altoatesino, numero 2 del seeding, è stato quanto di più tranquillo e distensivo ci si potesse augurare, perfettamente in linea con il clima gioioso che si respira lungo i viali del Vegeta Croatia Open. Il suo avversario, l’omonimo austriaco Andreas Haider-Maurer, ha opposto ben poca resistenza, finendo addirittura per ritirarsi a causa di un problema alla schiena in svantaggio per 61 4-0, al decimo game consecutivo perduto.
Seppi ha preso immediatamente in mano il pallino del gioco: troppo più solido e concreto l’azzurro rispetto al suo avversario, attuale numero 96 del ranking mondiale. Ciò che ha particolarmente sconfortato e mandato in confusione Haider-Maurer sono stati alcuni game lunghi e combattuti, che, però, alla fine, sono stati conquistati tutti dal davisman bolzanino.
Subito dopo aver ceduto il primo set, l’austriaco si è fatto medicare dal fisioterapista nella parte inferiore della schiena e al rientro è apparso finanche rinfrancato. I due giochi iniziali della seconda frazione sono stati però emblematici dell’andamento dell’intera sfida: nel primo Seppi ha tenuto il servizio dopo quattordici punti, nel secondo ha ottenuto il break dopo sedici.
Qui Haider-Maurer ha gettato a terra la racchetta per due volte nel giro di un paio di minuti, vedendosi il warning risparmiato dal clemente giudice di sedia. L’azzurro ha poi tenuto a zero il servizio e nel quarto game lo ha strappato nuovamente al rivale, che conduceva 40-0 e ha commesso due doppi falli consecutivi più un terzo sulla palla break. Poi l’abbandono, tra i fischi forse ingenerosi del pubblico.
Seppi ha raggiunto così Fabio Fognini nei quarti di finale. Per lui prossimo impegno di fronte all’argentino Horacio Zeballos, ottava testa di serie, che dopo aver fermato all’esordio la 16enne wild card di casa Borna Coric, ha operato una nuova rimonta ai danni del connazionale Carlos Berlocq, prevalendo con lo score di 36 63 62. Il bilancio dei precedenti confronti diretti, così come quello di Fognini con lo slovacco Martin Klizan, è sull’uno pari: il sudamericano si impose nel 2010 a Miami, Andreas si è preso una sonante rivincita quest’anno agli Australian Open.
In serata è uscito di scena il quarto favorito del tabellone, Alexandr Dolgopolov, vincitore qui nel 2011 e semifinalista dodici mesi or sono. Stavolta il discontinuo talento ucraino si è alzato dal lato sbagliato del letto ed è stato travolto dallo sloveno Aljaz Bedene: 63 61 il punteggio, in giusto un’ora di gioco. Bedene se la vedrà ora con lo spagnolo Tommy Robredo, numero 6 del seeding, impostosi con un altrettanto netto 60 64 su Viktor Troicki.
Per il serbo la nottataccia era solo agli inizi, perché poco dopo si è diffusa la notizia della sospensione per diciotto mesi comminatagli dall’ITF per non essersi sottoposto a un test antidoping del sangue lo scorso aprile a Monte-Carlo. Immediata la conferenza stampa indetta dal giocatore, sconvolto, e dal suo manager Corrado Tschabuschnig, che hanno cercato di spiegare le loro ragioni, annunciando un ricorso (per i dettagli potete leggere il pezzo apposito).
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