di FABRIZIO FIDECARO
All’età di sessant’anni Jimmy Connors tornerà dal 12 al 15 marzo a disputare un torneo dell’ATP Champions Tour, quello di Stoccolma. L’ultima sua presenza nel circuito dei grandi veterani risaliva al dicembre 1999 a Londra. In Svezia, Jimbo ritroverà, oltre a Mats Wilander, il suo storico rivale John McEnroe (che, fra l’altro, è il campione uscente), con il quale si confronterà il 14 marzo. Ripercorriamo qui le vicende degli head to head ufficiali tra i due fuoriclasse americani, disputati fra il 1977 e il 1991.
Jimmy Connors e John McEnroe – per tutti, più semplicemente, Jimbo e Mac – sono coloro che, per tanti anni, fino all’avvento della generazione di Agassi, Courier e Sampras, hanno guidato il tennis statunitense in cima al mondo. I due non si sono mai amati: ognuno, in cuor suo, ha sempre voluto dimostrare all’altro la propria superiorità. In fondo, due caratteri simili, difficili, nati per primeggiare e, si sa, fra due galli in un pollaio uno è di troppo. Li accomunava il talento mancino, ma, per quanto riguarda lo stile di gioco, le differenze erano notevoli. Connors, sorretto da una grinta ineguagliabile, correva come un dannato a fondo campo cercando spazi per piazzare il suo eccezionale rovescio bimane, mentre McEnroe era uno splendido alfiere del serve & volley, con una sensibilità di tocco sulla pallina divenuta proverbiale.
La loro prima sfida ebbe luogo nelle semifinali di Wimbledon ’77: Jimmy, già campione affermato (di quasi sette anni più anziano: settembre ’52 contro febbraio ’59), prevalse in quattro set, ma perse poi la finale, 64 al quinto, con Bjorn Borg. John, appena diciottenne, fu l’autentica rivelazione di quel torneo, essendo venuto fuori a sorpresa dalle qualificazioni, primo nella storia dei Championships a spingersi tanto avanti partendo da così lontano (ne avrebbe ripetuto l’impresa, ventitré anni dopo, il più modesto bielorusso Vladimir Voltchkov).
Allora, Connors veniva definito “l’antipatico”, per il suo comportamento poco elegante sul campo e fuori, ma non ci volle molto per capire che McEnroe era destinato a eguagliarlo, se non a superarlo, anche in questo. Storiche le liti dei due con il giudice di sedia, le loro parolacce, le racchette gettate: ma, e anche questo li accomuna, entrambi, verso fine carriera, furono adottati dal pubblico, che li elesse a propri beniamini, perdonando loro qualche intemperanza di troppo.
McEnroe riuscì finalmente a battere il rivale solo al quinto confronto diretto, nel round robin del Masters di New York relativo al ’78, disputato nel gennaio ’79: Jimbo si ritirò per infortunio sotto 75 3-0 e John conquistò poi il suo titolo più prestigioso, fino a quel momento, superando in una memorabile finale Arthur Ashe.
A Wimbledon, dove si erano incontrati per la prima volta, si trovarono di fronte in altre tre occasioni. Nell’80 fu McEnroe a prevalere in semifinale in quattro set, restituendo a Jimbo lo sgarbo di tre anni prima, ma, proprio come il suo rivale, Mac non riuscì ad arrivare al titolo, battuto da Borg in un match passato alla storia. Due anni più tardi, Jimmy e John si ritrovarono in finale: l’Orso svedese aveva abdicato dodici mesi prima, sconfitto proprio da Mac, e, ormai pressoché ritiratosi, non poteva più creare loro fastidi. McEnroe si affacciò all’incontro da favorito, in qualità di campione in carica e di numero uno del mondo, ma andò incontro a una delle più cocenti delusioni della carriera, superata, forse, solo dal mancato successo al Roland Garros con Ivan Lendl di un paio di stagioni più tardi. Connors si impose 64 al quinto, dopo aver ceduto primo e terzo set, e tornò ad alzare il trofeo londinese a distanza di otto anni dalla prima volta.
Passarono altre due stagioni e Jimmy e John furono di fronte in una nuova finale all’All England Club. Stavolta Mac – che già si era ripreso il titolo l’anno prima, in finale sul modesto Chris Lewis – era in uno straordinario periodo di forma e non lasciò scampo al quasi trentaduenne Jimbo, concedendogli appena quattro game. Per John fu un’enorme soddisfazione, una delle occasioni in cui più si avvicinò al suo ideale, sempre rincorso, della “partita perfetta”.
Jimbo e Mac, assoluti mattatori negli US Open, da loro vinti rispettivamente cinque e quattro volte, non si sono, curiosamente, mai incontrati nella finale dello Slam di casa. Hanno, però, incrociato le racchette in quattro semifinali, la prima, quella del ’78, vinta da Connors, le altre tre, nel ’79, ’80 e ’84, da McEnroe. Nei tornei dello Slam, non si registra nessun head to head nell’Open d’Australia, che spesso e volentieri hanno snobbato, mentre al Roland Garros Mac vinse agevolmente in semifinale nell’84, prima della finale con Lendl sopra citata.
Il loro ultimo confronto nel circuito ATP fu disputato nell’indoor di Basilea, ottobre ’91: Connors era reduce dall’incredibile semifinale raggiunta agli Us Open all’età di trentanove anni, ma non riuscì a opporre adeguata resistenza a Mac, che ebbe vita facile. Il giorno dopo, John giocò e perse con l’elvetico Jakob Hlasek quella che sarebbe rimasta l’ultima finale della sua carriera.
Il bilancio delle loro sfide risente, inevitabilmente, della differenza d’età: Connors vinse i primi match, ma fu man mano avvicinato, raggiunto al termine del loro 24esimo confronto, la finale del Masters WCT 1984, e, infine, definitivamente superato a Parigi ’84. Fra l’83 e l’86 John mise a segno una determinante serie di dieci vittorie di fila.
McEnroe prevale, dunque, per venti successi a quattordici, basando il suo vantaggio principalmente sulle sfide indoor, dove conta dieci vittorie a fronte di sole quattro sconfitte. Mac è in netto vantaggio (6-3) anche considerando esclusivamente gli head to head nei tornei del Grande Slam. Se si tiene conto delle sole finali, il bilancio è in parità (7-7), mentre Connors conduce 3-2 nel bilancio dei match conclusi al quinto set. A ogni modo, il tennis americano non può che guardare con profonda nostalgia ai tempi gloriosi di John e Jimmy, al momento attuale decisamente privi di eredi all’altezza.
Jimmy Connors vs John McEnroe
Anno di nascita: 1952 Connors, 1959 McEnroe
Passaggio al professionismo: 1972 Connors, 1978 McEnroe
Head to head: 20 McEnroe, 14 Connors
Match vinti/persi in carriera: 1243/276 Connors, 875/198 McEnroe
Titoli complessivi: 109 Connors (numero uno all time), 77 McEnroe
Titoli Slam: 8 Connors, 7 McEnroe
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