Aryna Sabalenka è per il quarto anno di fila in semifinale allo US Open, meritatamente e con una prestazione odierna contro Zheng Qinwen che può sostenere con ancor più vigore la propria candidatura a grande favorita del torneo. Tutto si è fatto quasi subito comodo per lei contro la cinese, ancora una volta sconfitta e che soprattutto viene pesantemente bocciata al momento di mostrare qualcosa in più contro una delle primissime della classe.
Il verdetto per lei è molto severo, soprattutto poche settimane dopo aver conquistato uno storico oro olimpico, ma dopo tre quarti d’ora era già sotto 1-6 0-2, disunitasi pesantemente alla prima vera difficoltà e spentasi ancor prima della fine del primo parziale senza riuscire a trovare rimedio in avvio di secondo, sconfitta per 6-1 6-2. Un anno esatto fa fu 6-1 6-4, nella finale dell’Australian Open un 6-3 6-2. Lo stesso punteggio che ha subito altre due volte in stagione contro l’altra grande big attuale, Iga Swiatek. C’è la vittoria contro la polacca nella semifinale olimpica che nessuno mai le potrà togliere, ma proprio per quello aveva l’occasione e il dovere di far vedere qualcosa in più, anche per allontanare l’idea che quel giorno avesse inciso tantissimo il pessimo stato d’animo della numero 1 del mondo nell’unica sconfitta in sette confronti contro la cinese.
Zheng ha provato a fare qualcosa di diverso rispetto ai precedenti confronti contro la bielorussa, ma l’effetto positivo è durato il tempo del primo game. Ha sparato almeno un paio di dritti fantastici, ha risposto in maniera estremamente aggressiva stando coi piedi abbastanza vicini alla linea di fondo e Sabalenka era un po’ stordita, salvandosi come poteva e sbloccando il punteggio. La sua avversaria, che per tutto il torneo fin qui aveva avuto ottimi numeri al servizio ha visto la sua serata crollare di fatto alla prima seconda palla servita. Sistematicamente aggredita e punita dalla risposta di Sabalenka, Zheng si è eclissata veramente troppo presto. Un misero 17% di prime palle in campo ed era già sotto 0-2, non riuscendo a concretizzare una chance del controbreak.
Finirà il primo set con solo il 31% di prime palle giocate. Lei dopo quei dritti è sparita dal campo. Il break subito le ha tagliato le gambe, confusa su come approcciare la palla e perdendo sempre più convinzione e incisività nella spinta. Riusciva ancora a far qualcosa in risposta pur trovandosi tre metri dietro la linea di fondo, pasticciando ulteriormente sulla palla del 5-1 Sabalenka in cui ha tentato una smorzata ma dove la palla non è nemmeno arrivata a fondo rete. Ormai gli scambi impostati sulla potenza non la vedevano praticamente più vincente. Dopo quell’inizio era passata a essere sempre in ritardo sulla palla, mentre Aryna ormai aveva preso saldamente il comando della situazione che poteva qua e là anche concedere qualcosa. Sarebbe servito molto più di “qualcosa” per ridare una parvenza di partita qui, con Zheng che finiva in maniera molto deludente rimediando tre game appena e una pesante stesa al momento della verità.
Sabalenka affronterà, nella notte tra giovedì e venerdì in Italia, Emma Navarro giunta in semifinale dopo un bel cammino e le preziose vittorie contro Coco Gauff e Paula Badosa. Sarà la rivincita dell’ottavo di finale di Indian Wells di quest anno, quando la statunitense superò in tre set la numero 2 del seeding.
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