Un Sinner buono, non eccelso, basta per avere la meglio di Shelton in 3 set, nonostante nell’ultimo parziale l’americano abbia avuto 3 palle per rimandare la pratica al quarto: 6-2 6-4 7-6 per il numero 1 del mondo che conquista il terzo quarto di finale consecutivo a Wimbledon dove affronterà, per la dodicesima volta, Danil Medvedev. Perchè mancino? In conferenza stampa ha dichiarato che a calcio gioca con la sinistra, ma a tennis con la destra. Curiosità.
Jannik esce dai blocchi senza troppi fronzoli, piazza la zampata decisiva nel quinto game e la bissa nel settimo: dopo mezz’ora è 6-2 per Sinner.
Parte ancora meglio il numero 1 del mondo nel secondo set, ottenendo il break nel primo game e non concedendo nessuna chance all’americano fino al 6-4 finale.
Shelton, reduce da 17 set giocati in 6 giorni (di cui 7 ieri tra singolo e doppio), sembra spento, sia fisicamente che mentalmente: ma nel tennis, si sa, mai dare per niente scontato.
Infatti, ad inizio terzo set, il numero 14 del mondo conquista la prima palla break e la converte passando subito al comando delle operazioni: Sinner sembra avere un piccolo fastidio al polso mentre l’americano sembra rinato, con continui incitamenti verso il suo angolo.
Però la continuità è il difetto principale di Shelton, che oggi ha bissato il risultato raggiunto dal padre a Wimbledon 30 anni fa: un game disastroso al servizio nel settimo gioco e Sinner ottiene il contro break.
Si procede on serve fino al tie break, con Jannik che si ritrova a fronteggiare un set point nel dodicesimo gioco, ma Shelton tira una risposta con il dritto, sulla seconda, a metà rete.
Il primo a scappare avanti è l’italiano che si invola sul 5-2: due errori nello scambio prolungato di Jannik favoriscono il rientro di Shelton che sul 5-5, grazie ad un grandissimo dritto lungo linea, conquista il secondo set point, primo con la battuta, che però non sfrutterà.
L’americano annulla un match point a Sinner con ace e non sfrutta un terza occasione di dimezzare lo svantaggio: al secondo match point per l’italiano, Shelton commette un sanguinoso doppio fallo che lo costringe alla resa.
Jannik affronterà Medvedev, con il quale è sotto 6-5 nei precedenti ma reduce da 5 vittorie consecutive: il russo affrontava Dimitrov che però è stato costretto al ritiro dopo soltanto 8 game per un infortunio all’inguine.
Il bulgaro era anche partito bene, involandosi abbastanza velocemente sul 3-0: ma, dopo aver subito 5 giochi consecutivi, ha optato per il ritiro.
Vittoria anche per l’altro top player impegnato quest’oggi, Carlos Alcaraz, che sconfigge in 4 set il francese Humbert: partenza in scioltezza per il numero 3 del mondo che, grazie ad un break per set, conclude i primi due parziali per 6-3 6-4.
Classico passaggio a vuoto per il defending champion che si distrae e dà modo di rientrare nel match al numero 16 del mondo: 6 game consecutivi per Humbert dall’1-0 e si va al quarto set.
Dopo una girandola di break iniziali, il francese ha la chance clamorosa nel nono game di forzare il match a quinto, quando si ritrova sopra 0-40 sul servizio dello spagnolo: Alcaraz però, come con Tiafoe, alza il livello d’attenzione spalle al muro e, dopo aver tenuto il servizio, ottiene il break nell’undicesimo gioco così da evitare un pericolosissimo tie break.
Ottima prestazione di Humbert ma non basta per eliminare Alcaraz, che continua così la difesa del titolo: al prossimo turno per lui ci sarà il vincente tra Paul e Bautista, match iniziato in ritardo per colpa della pioggia.
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