M. Andreeva b. [2] A. Sabalenka 6-7(5) 6-4 6-4
In un torneo femminile che, al di là della sfida tra Iga Swiatek e Naomi Osaka al secondo turno, ha avuto veramente pochissimi squilli interessanti la seconda giornata dei quarti di finale ha regalato solo sorprese. A inizio giornata è stata la volta di Elena Rybakina, sconfitta in tre set contro Jasmine Paolini, e successivamente è uscita anche Aryna Sabalenka, molto dolorante fin dai primi punti per un problema probabilmetne nella zona dell’addome e che l’ha condizionata fino al 6-7(5) 6-4 6-4 conclusivo.
La bella storia della giovanissima Mirra, che solo un anno fa cominciava la sua avventura nel circuito maggiore e da subito mostrava doti naturali eccelse per la terra battuta, continuerà dunque domani quando tornerà in campo per provare addirittura a raggiungere l’ultimo gradino di questo Slam per lei in ogni caso già adesso speciale. Oggi ha dovuto gestire tanto a livello di nervi e tensione, con la situazione abbastanza alienante di trovarsi di fronte un’avversaria chiaramente condizionata da importanti problemi. C’è voluto molto più del previsto, tanta fatica ed energie soprattutto mentali perché a un certo punto, a metà del terzo set, era addirittura scivolata indietro di un break.
Il servizio non l’ha quasi mai aiutata, logica e possibili schemi tattici erano saltati fin da inizio partita quando si era intuito che qualcosa in Sabalenka non andasse. Aryna entrava in campo da grande favorita, avendo vinto i due precedenti confronti giocati entrambi sul rosso e piuttosto nettamente, ma pur arrivando fino al 3-1 aveva lo sguardo pessimo. Soprattutto, aveva cominciato commettendo quattro doppi falli e venendo visitata per la prima volta dal fisioterapista sul 4-3 per la sua avversaria. Mirra andava al servizio per il set ma giocava con molta paura e veniva raggiunta e superata da un’avversaria che ha avuto i 20 minuti migliori della sua giornata, riuscendo al tie-break a superare anche le diverse seconde giocate ed essersi vista cancellare un set point con un super rovescio lungolinea vincente dell’avversaria.
Dal secondo set in poi, però, la partita è diventata qualcosa di assurdo. Sabalenka per lunghi tratti era immobile dal dolore, non riusciva più ad andare in allungo sulla palla, provava talvolta col rovescio a estendersi ma non metteva forza e l’ultima mezz’ora l’ha spesa giocando solo slice al minimo passo da fare. Sul dritto, senza coordinazione, continuava a strappare i colpi e sbagliare. Ha avuto tanta forza di volontà a proseguire, cercando un qualcosa che le desse modo di arrivare al traguardo, ma per due volte sul 4-5 ha perso la battuta in malo modo. Il tutto con un’avversaria che non aveva particolare freddezza, subendo sei break complessivi e non facendosi aiutare quasi per nulla dal rovescio alle volte fin troppo pulito per Aryna. Il problema, per Sabalenka, era che non aveva modo di colpire la palla in maniera coordinata e risultava inefficace o fallosa. Così, sul 5-4 Andreeva nel secondo set, la numero 2 del mondo ha avuto due punti omaggio per il 30-0 ma da lì ha sempre strappato col dritto scivolando sotto di un primo match point. Lo ha salvato, ma il drop shot tentato successivamente si è fermato sul nastro. Al secondo match point, si è lanciata alla disperata a rete ma Mirra, vedendola, è riuscita ad appoggiare il pallonetto in campo.
Grande gioia per lei, che entrerà ufficialmente in top-30 dopo questo Slam e non è finita qui, perché domani tra lei e Paolini uscirà una finalista davvero inattesa anche solo alle 10 di questa mattina.
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