Australian Open

IL TRIONFO DI SINNER: recupera due set, batte Medvedev e vince l’Australian Open

Sinner vince, dopo una battaglia epica e rimontando due set di svantaggio, l’Australian Open 2024 conquistando il suo primo storico titolo del grande slam.
E’ il primo italiano a vincere il major australiano e il primo a vincere un titolo dello slam 17395 giorni dopo la vittoria di Panatta al Roland Garros del 1976.
Partiva favorito, ma dopo un’ora e mezza in pochissimi credevano in un simile epilogo.
Jannik quest’oggi ha dato l’ennesima dimostrazione che è un tennista con gli attributi, con unapersonalità più unica che rara: caratteristiche che vanno oltre le qualità tennistiche, anch’esse davvero speciali, che gli garantiscono lo status di campione di questo sport davvero difficile dal punto di vista emotivo.
Per informazione, chiedere a Medvedev che ha perso quest’oggi soltanto la terza partita della carriera da una situazione di 2 set di vantaggio e per la seconda volta a distanza di due anni in finale all’Australian Open.
Andiamo alla cronaca di questa storica giornata per lo sport italiano.
Sinner tiene facilmente il primo game di battuta ed arriva subito ai vantaggi sul servizio del russo: tiene Danil che da quel momento cambia passo, sfrutta un game dell’italiano con una sola prima su 5 e conquista il primo break del match a 15.
Purtroppo Jannik fatica ad entrare nel match, la tensione non lo aiuta e il russo lo soffoca: posizione molto più avanzata rispetto al solito del numero 3 del mondo che sulla diagonale di rovescio domina e costringe Sinner a giocare tutti i punti, rispondendo praticamente sempre al serviziodell’altoatesino.
Jannik continua a fare il solletico in risposta anzi, nel nono game, perde di nuovo la battuta e subisce il 6-3 dopo 36 minuti.
Sinner, fino ad oggi, aveva perso due game al servizio, gli stessi persi dopo 5 game con la battuta contro il russo.
Lo spartito non cambia ad inizio secondo set e, come succede spesso in questi casi, il confine tra grande partita di Medvedev e prestazione insufficiente di Sinner è labile: Jannik sembra la controfigura del giocatore ammirato in queste due settimane, giustificato anche dal fatto che si sta giocando la prima finale slam (da favorito tra l’altro), mentre Medvedev sembra un altro giocatore rispetto a quello discontinuo e, a tratti, tibutante di questo torneo.
In un amen il russo si invola sul 5-1 nel secondo parziale e ricorda al mondo che fino a 4 mesi fa i precedenti tra i due recitavano uno score pesantissimo di 6 vittorie a 0 per lui: in quel momento però sembra scattare una scintilla nel nostro giocatore che inizia a sciogliersi gradualmente e a rispondere con grande profondità.
Conquista il primo break del match e si porta sullo 0-30 nel nono game: tre ottimi servizi portano Medvedev a set point dove però commette doppio fallo.
Conquista una pesantissima palla break Sinner che però non sfrutta, sbagliando un dritto in corsa: Danil resiste e con un dritto lungo linea vincente sigilla il doppio 6-3, andando avanti per due set a zero.
Dopo due set a sorprendere non è il fatto che entrambi i giocatori abbiano finora commesso gli stessi errori gratuiti (22), ma che Medvedev abbia ottenuto 9 vincenti in più di Sinner (23-14).
Però nel finale di questo set il trend sembra possa invertirsi e i primi game sembrano testimoniarlo: Jannik inizia a sbagliare meno e a creare più grattacapi al russo che forse inizia a risentire anche delle maratone degli ultimi giorni e al traguardo che sembra vicino (cosa capitata anche 2 anni fa contro Nadal, che poi ribaltò il match).
Sale il rendimento di Jannik al servizio, sia come percentuale di prime in campo, sia come rendimento: il russo sembra un tantino meno reattivo ma riesce a tenersi aggrappato al punteggio anzi, sul 4-4, si porta sul 40-40 ma Sinner è bravo a tenere e a continuare la corsa di testa portandosi sul 5-4 (grave l’errore di dritto del russo sul deuce).
Ed è la sliding doors del set: Jannik va sullo 0-30, Medvedev risale sul 40-30 ma commette il terzo errore del game con il dritto, poi sale in cattedra l’italiano che tira prima un grandissimo rovescio lungolinea per conquistarsi il set point e poi, con una grandissima risposta prima e una grande difesa poi, costringe al quarto gratuito del game il numero 3 del mondo chiudendo per 6-4 il terzo parziale.
Anche qui, il rapporto causa conseguenza non è facile da stabilire: difficile capire quanto sia salito l’italiano e quanto sia calato il russo.
Sinner è salito tanto di rovescio, dove nei primi due set ha faticato tantissimo ad uscire dalla ragnatela impostagli dal russo: tanti ora i lungolinea per uscire dalla diagonale e mettere in difficoltà il russo, che, come spesso gli capita sotto tensione, sbaglia con il dritto in corsa.
Inizia il quarto set alla battuta ed è subito assalto da parte di Sinner in risposta: palla break nel game di apertura del russo che però gestisce bene il punto e chiude con uno schiaffo al volo di rovescio.
Altra palla break nel quarto game per l’altoatesino ma come nella prima occasione è troppo passivo e Medvedev comanda il punto chiudendo con il rovescio a campo aperto.
Sinner rischia di affondare nel settimo game, si ritrova sotto prima 0-30 e poi 30-40, ma con tre ace consecutivi da sinistra annulla la palla break e continua la corsa di testa iniziata nel terzo set.
La partita cammina su un filo di lana, ogni momento potrebbe essere quello buono per entrambi: Sinner, che sembra quello più sciolto dei due, sfrutta un altro decimo game giocato in maniera paurosa da parte di Medvedev e bissa il 6-4 del terzo parziale, nonostante un paio di errori grossolani pure da parte sua.
Si va al quinto set, epilogo epico per una finale storica, soprattutto per il tennis nostrano.
Il russo inizia a rivedere probabilmente i fantasmi della finale persa due anni fa, quando era sopra di due set e 2-3 0-40 nel terzo contro Nadal.
La tensione è alle stelle, qualsiasi momento può essere quello decisivo e il pubblico sembra aver deciso da che parte stare, quella di Jannik.
Nel sesto game arriva la svolta: un game giocato con troppa fretta di Medvedev, come capitato duevolte sul 5-4 del terzo e del quarto set, è quello decisivo.
Il russo si trova sotto 0-40 dopo aver giocato un serve and volley garibaldino e, dopo aver annullato la prima palla break, soccombe sotto i colpi di Sinner che chiude con un dritto vincente a campo aperto: 4-2 di Jannik che non si fa pregare al servizio, mette giù un ace e due servizi vincenti e vola sul 5-2, dopo aver vinto uno scambio durissimo sul 30-15 chiuso con un grande dritto vincente.
Medvedev tiene agevolmente il servizio e costringe Sinner a servire il game più importante della sua carriera.
Jannik sale agevolmente sul 30-0 ma il russo non molla e sale sul 30-30: come sempre dimostra sangue freddo e con personalità da vendere Sinner tira due dritti vincenti lungolinea e chiude una partita epica.
3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 dopo 3 ore e 46 minuti lo score di questa partita storica per lo sport italiano.
Jannik rimane numero 4 del mondo, non riesce a superare il russo in classifica ma vola al primo posto della race: la qualificazione alle Atp Finals è praticamente già certa dopo un solo torneo giocato in questo già meraviglioso 2024.
Sinner entra ancora di più nella storia del tennis italiano, diventa il giocatore con più titoli vinti (11) staccando proprio Panatta a 10: il bello è che ha 22 anni e mezzo e il libro dei record si aggiornerà tantissime volte nei prossimi anni.

Marco Somma

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Marco Somma

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