Jasmine Paolini ce l’ha messa tutta per rimanere agganciata a Petra Kvitova in quello che poteva anche trasformarsi come la partita più bella della sua carriera. Lo scenario era il migliore possibile: Centre Court di Wimbledon, in “serale”, contro una due-volte campionessa di questo Slam di nuovo in top-10 e recente vincitrice di un torneo ‘1000’.
Malgrado la sconfitta, è quell’occasione dove Jasmine ha tanti meriti per aver retto due ore al braccio di ferro pesante e continuo della sua avversaria, Petra Kvitova, sulla superficie preferita della ceca che pure a 33 anni e senza i migliori picchi nel rendimento rimane durissima da affrontare.
Un 6-4 6-7(5) 6-1 per la numero 9 del seeding, che al terzo giorno ha finalmente aperto il suo torneo e ha dovuto sudare parecchio con anche un passaggio importante tra fine secondo set e inizio del terzo dove sembrava abbastanza in affanno. Jasmine, dopo aver salvato la palla del 5-4 e servizio per la sua avversaria nel secondo parziale, ha raccolto i frutti del suo sforzo in una fase di match dove era concentratissima, non sbagliava nulla, e sembrava davvero credere nell’impresa, lanciata ovviamente da un tie-break dove è scattata sul 5-0 e ha retto bene il rientro dell’avversaria fino al set point concretizzato con un’ottima seconda palla profonda sul 6-5.
L’inizio del terzo ricalcava quel percorso, e quelle sensazioni: Kvitova stava sbagliando tanto e Paolini doveva continuare a starle in scia nel punteggio, mostrando quella determinazione e quella generosità nel gestire scambi dove era molto difficile avere momenti per ragionare. Aveva bisogno di tenere vivo il punto il più possibile, cercando di muovere Petra e darle molto fastidio. Purtroppo però, il momento felice è svanito nel quarto game dove un nastro favorevole alla ceca le ha spezzato il ritmo sulla chance di 2-2 e dal 40-40 è andata sotto pressione, commettendo un brutto doppio fallo sulla palla break. Petra, rinata dopo quel “favore”, ha allungato sul 4-1 e preso per la prima volta il controllo di una partita per almeno due set sul 50-50. Non è bastato tutto ciò a Paolini, che segue dunque il percorso di Martina Trevisan, Camila Giorgi, Lucrezia Stefanini e Lucia Bronzetti, anche loro eliminate. Elisabetta Cocciaretto è l’ultima italiana rimasta in gara dopo il primo turno.
Altri incontri
L’aggiornamento odierno è che tante partite sono state cancellate a causa della pioggia che ha guastato la prima parte del programma. Alcune come Karolina Muchova, recente finalista del Roland Garros, devono ancora cominciare il loro primo turno. Altre come Victoria Azarenka invece sono al secondo ma hanno visto il loro impegno guastato dai ritardi inevitabili.
Chi ha fatto il suo esordio e vinto il primo match a Wimbledon in carriera è Mirra Andreeva, la giocatrice classe 2007 balzata alla cronaca “delle grandi” dal torneo di Madrid e che sta proseguendo in questo percorso già ben indirizzato, che l’ha vista entrare nelle 100 e passare quelle che saranno probabilmente le ultime qualificazioni Slam della carriera. Non solo, la giovanissima russa ha superato in una partita molto dura la cinese Wang Xiyu, mancina, col punteggio di 6-4 3-6 7-5. Bell’atteggiamento, soprattutto nelle fasi finali dove malgrado il punteggio e il contesto non ha mai mostrato alcuna reazione e sembrava fin troppo calma mentre l’avversaria (classe 2001) perdeva la prima palla di servizio sul 5-6 e commetteva un brutto doppio fallo sotto match point. Al prossimo turno troverà Barbora Krejcikova, che si è imposta 6-2 7-5 contro Heather Watson.
Alizé Cornet, che lo scorso anno batté Iga Swiatek, sarà in campo domani contro la campionessa 2022 Elena Rybakina dopo il 6-2 6-2 contro Nao Hibino.
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