Bellissima notizia da Charleston, dove Ons Jabeur ha vinto il titolo WTA 500 sulla terra verde della North Carolina.
“Bellissima”, abbiamo detto, perché i problemi della tunisina in questo inizio di 2023 sono stati tanti e persistenti. Prima la tendinite al ginocchio sinistro, poi addirittura il bisogno di un intervento e il rientro quantomai difficile tra Indian Wells e Miami, dove aveva pure accennato ad altri problemi “più importanti”.
Ci voleva una settimana così per la ex numero 2 del mondo, che si è presa anche la rivincita su Belinda Bencic dopo che la svizzera l’aveva battuta nella finale proprio di Charleston del 2022. 7-6(6) 6-4 il punteggio odierno, con la pesante rimonta nel primo set che aveva già messo una seria ipoteca sul quarto titolo della carriera, il primo dal WTA 1000 di Berlino della passata stagione, battendo tra l’altro proprio Bencic.
Oggi, nella personale rivalsa a Charleston, Jabeur ha lasciato sul campo diversi colpi da prestigiatrice, compreso il tweener giocato di fronte alla rete sulla palla del controbreak del 5-5 nel primo set. Era partita male, perdendo immediatamente la battuta, ma dallo 0-2 è stata lei a crescere e a raccogliere la chance avuta sul 4-5, quando su una palla centrale e profonda è andata in piena improvvisazione riuscendo a coordinarsi e a giocare questo colpo tra le gambe che le ha dato poi il passante (in slice di rovescio) da appoggiare sull’incrociato.
Sfruttando l’inerzia era arrivata addirittura sullo 0-40 quando Bencic serviva sul 5-6, ma Belinda lì è stata bravissima e con coraggio ha cancellato ben cinque palle set. Non è bastato però a girare l’inerzia, perché Ons ha giocato molto bene il tie-break vincendolo 8-6. Un’altra giocatrice, quella vista durante tutta la settimana, rispetto alle settimane/mesi precedenti. La aspettavamo, l’abbiamo ritrovata. Già nel 2022 l’inizio della stagione sulla terra battuta segnò la sua scalata fino ad arrivare alla doppia finale Slam tra Wimbledon e lo US Open, al prestigioso ‘1000’ di Madrid, al numero 2 del ranking. Tutti traguardi storici per una tennista araba.
Preso quel set si è poi districata molto bene nel secondo, e con un un break nelle prime fasi ha poi condotto in porto la partita raccogliendo l’ultimo errore di Bencic che ha cercato una risposta definitiva sul match point, senza però fortuna. Grande gioia anche nel box di Ons, finalmente colmo di sorrisi. Una settimana perfetta, o quasi: 6-3 6-3 all’esordio contro Lesia Tsurenko, 6-3 7-5 contro Caroline Dolehide 6-0 1-0 e ritiro di Anna Kalinskaya, 7-5 7-5 in semifinale contro Daria Kasatkina, altra giocatrice che appena ha ritrovato la terra battuta sotto i piedi ha subito ripreso una buona linfa. La stessa Bencic, dopo le difficoltà di un “Sunshine Double” con molti lati negativi, ha approcciato la prima pratica sulla terra con una buona settimana e dopo l’esordio comodo contro Katherine Sebov si è impegnata nella rimonta contro Shelby Rogers (4-6 7-5 6-2) e si è presa la rivincita contro Ekaterina Alexandrova ai quarti (6-3 6-3) dopo la sconfitta di Miami. In semifinale, poi, il 7-5 7-6(5) contro Jessica Pegula, numero 1 del seeding, suddiviso in due giorni dopo che sabato la pioggia aveva sospeso tutto sul 4-2 per la statunitense nel tie break del secondo set.
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