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Quanti rimpianti, Sinner! Contro Rublev era nettamente favorito

Sarà Rune a sfidare Rublev nella giornata di domani, per la sua seconda finale in un master 1000 dopo quella vinta a Parigi Bercy pochi mesi fa.
L’unico precedente tra Sinner e Rune si è giocato a Sofia, nel 2022, e l’ha vinto quest’ultimo per ritiro di Jannik nel terzo (ma il danese era sopra 5-2).
Pronti via e il classe 2003 inizia a tirare fin da subito a tutto braccio, si issa sul 15-30 nel terzo game ma l’altoatesino tiene botta e in risposta inizia a creare i primi grattacapi ad Holger che va in confusione: doppio fallo sulla terza palla break e primo allungo del match per Jannik.

Non finisce qui l’emorragia per Rune che subisce un altro break nel sesto game con un dritto sparato fuori di metri: Sinner fa il suo, sbaglia pochissimo, gioca con profondità e chiude appena ne ha l’opportunità.
6-1 dopo 30 minuti, in un primo set comunque molto condizionato dal vento.

All’inizio del secondo però arriva la reazione di Rune, bravo a non staccare mentalmente dopo il primo set molto negativo e ad approfittare di un black out mentale di Sinner che commette 4 errori col dritto nel secondo game e gli concede il break: 3-0 dopo pochi minuti e lunga pausa per pioggia, non una pessima notizia per il nostro che ha tempo per resettare dopo quanto accaduto negli ultimi minuti.

 Si rientra in campo e Sinner ottiene una chance per il contro break, ma commette un errore di dritto non forzato: Rune tiene e si issa sullo 0-30 nell’ottavo gioco ma Jannik si tira su dalle sabbie mobili grazie anche all’aiuto del servizio e costringe il danese a servire per il set.

E da questo momento inizia a succedere di tutto: la striscia consecutiva di punti dell’italiano si allunga ad 8, ottiene il contro break a 0 con Rune che commette 3 gratuiti e tutto torna in equilibrio.

Sinner però, sul 4-5, si trova costretto ad annullare due set point dopo un doppio fallo ed un brutto errore di rovescio: salva grazie al dritto e tiene la battuta impattando definitivamente il punteggio.

Rune inizia un personale show contro il pubblico, reo, a detta sua, di parlare e tifare troppo per il giocatore italiano: zittisce e poi si porta le mani alle orecchie infuocando ancora di più gli spalti.

Fase della partita con tanti errori, Sinner cala tantissimo rispetto al primo parziale e Rune riesce sempre di più a prendere la manovra nello scambio, spesso chiamando a rete Jannik con palle corte e mettendolo in difficoltà, non essendo nella sua comfort zone.

Altro 15-40 da difendere per Sinner: annulla il terzo set point con la prima di servizio ma con l’ennesimo errore di rovescio di questi ultimi minuti, concede break e set al giocatore danese che sembra più solido del nostro giocatore in questa fase.

10 vincenti e 43 errori non forzati, statistiche che la dicono lunga sulla qualità di questo secondo set (naturalmente le condizioni climatiche non aiutano in questo).

Nel terzo parziale è ancora il danese a partire forte, con 3 palle break conquistate nel quarto game ma annullate da Sinner grazie anche alla complicità di Holger: Jannik non riesce mai a rendersi pericoloso in risposta (se non con uno 0-30 sul 2-2).

Nel settimo game l’italiano fa il punto del match, con un grande passante di rovescio, spalle alle rete, dopo lo schema palla corta/pallonetto da parte del danese ma nel game successivo è di nuovo in sofferenza, la prima non entra quasi mai e Rune ottiene altre due palle break che lo manderebbero a servire per il match.

Sinner le annulla grazie ad un regalo in risposta di Holger e ad un grande punto ottenuto dopo uno scambio estenuante: continuano a scorrere lisci i servizi di Rune, mentre Sinner anche nel decimo gioco si ritrova ai vantaggi ma riesce ad allungare il match.

Cosa che purtroppo non gli riesce nel successivo turno di battuta, dove da 30-0 subisce il break definitivo chiudendo con un dritto in rete in uscita dal servizio: game, set and match per il danese dopo 2 ore e 44 minuti.
Alla luce di quanto visto quest’oggi, vittoria meritata da parte di Rune che è riuscito più spesso a tenere il pallino del gioco in mano ed ha proposto tante variazioni che Sinner non è riuscito quasi mai ad arginare.

Meno meritevole il suo atteggiamento, provocatorio e polemico con pubblico, arbitro e avversario: ha tanto da migliorare sotto questo aspetto.
Domani  lo aspetta Rublev in finale e sarà un match equilibrato, quasi da monetina considerando che il danese avrà molte meno ore di riposo rispetto al suo avversario.

Non pochi rimpianti per Sinner, soprattutto dopo aver vinto il primo per 6-1: la finale con Rublev lo avrebbe visto ampiamente favorito, considerando che il russo lo soffre particolarmente.

Marco Somma

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Marco Somma

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